Enrico Giovannini, statistico diventato ministro non si sa perché, insiste con le pensioni. Facendo di tutt’erba un fascio e mescolando le molte incredibili agevolazioni del settore pubblico, a cominciare dai parlamentari, con le pensioni di chi per una vita ha versato soldi propri, come a una assicurazione, è tornato sull’argomento con un tono degno del peggiore Mario Monti.
Intervistato sul Corriere della Sera da Lorenzo Salvia, ha detto minaccioso:
“Di pensioni parleremo dopo l’estate. Tuttavia non si vede perché nel momento in cui si chiedono sacrifici a tutti qualcuno debba essere escluso. Una misura del genere non porterebbe molti soldi ma sarebbe un’operazione di giustizia sociale. E il governo deve fare quello che ritiene giusto, equo. Anche se non risolve tutti i problemi economici”.
Sembrano essere state rispolverate le teorie dell’esproprio proletario, in doppiopetto.
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