Facebook, le scuse di Zuckerberg hanno stancato. E il Congresso Usa glielo ha sbattuto in faccia Facebook, le scuse di Zuckerberg hanno stancato. E il Congresso Usa glielo ha sbattuto in faccia

Facebook, le scuse di Zuckerberg hanno stancato. E il Congresso Usa glielo ha sbattuto in faccia

Facebook, le scuse di Zuckerberg hanno stancato. E il Congresso Usa glielo ha sbattuto in faccia
Facebook, le scuse di Zuckerberg hanno stancato. E il Congresso Usa glielo ha sbattuto in faccia

ROMA – Sin dai tempi di Harward Mark Zuckerberg ha accumulato tanti successi quante scuse, giustificazioni e ritrattazioni.

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Sin dal 2003, quando cioè creò il sito universitario per mettere a confronto l’aspetto fisico degli studenti: anche allora contrizione pubblica e promessa di non farlo più… Con le ultime scuse, quelle giunte di fronte al Congresso Usa, due audizioni fiume prima al Senato e poi alla Camera, si è acclarato definitivamente che la misura è colma.

Il francese Le Monde ha dato grande risalto all’aspro confronto: a muso duro, specie quelli della Camera, più preparati e tenaci, deputati e senatori gli hanno fatto capire che non funziona così, che questo continuo scusarsi mostra una preoccupante incapacità di Facebook ad autoregolamentarsi.

Lo scandalo Cambridge Analytica, la sottrazione dei dati personali di 87 milioni di utenti (Zuckerberg compreso, ammissione che ha fornito il titolo ai media di tutto il mondo) e la conseguente manipolazione dell’esercizio del voto, sono falle troppo gravi per cavarsela con effimeri pentimenti che suonano come autoassoluzioni.

“Risponda sì o no”, si è sentito interrompere Zuckerberg più volte mentre volava alto con il suo discorsetto preparato ad arte, e mandato in replica identico nelle due audizioni. “In cosa le sue scuse di oggi dovrebbero essere differenti”, si è sentito chiedere retoricamente da John Thune, senatore eletto nel Sud Dakota.

Quando Zuckerberg, compito ma come costretto a ingoiare l’esasperazione, gli ha risposto “sono errori differenti, proviamo a non commettere più gli stessi”, Catherine Cortez Masto, la senatrice democratica del Nevada, lo ha zittito: “Fatela finita con lo scusarvi e fate in modo che non si ripeta”.

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