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Germania il giorno dopo le elezioni, vediamo i numeri, chi ha vinto e chi ha perso: e ora?

Germania il giorno dopo le elezioni in Sassonia e Turingia, ex Germania comunista: effetti sul governo tedesco di Berlino e conseguenze per l’Europa. A breve e clamorosi non c’è ne saranno ma è inevitabile che qualcosa succeda.

I risultati delle elezioni in Sassonia e Turingia non sembrano giustificare l’allarme di una ondata neonazista un secolo dopo la nascita del partito di Hitler.

Segnalano piuttosto un travaso di voti all’interno della sinistra e non un fallimento della politica economica perseguita dalla destra liberale e dalla Germania imposta al resto d’Europa, Italia inclusa.”.

I tedeschi dell’est non rimpiangono le camere a gas ma vogliono lavoro e buone condizioni di vita.

Vediamo i numeri delle elezioni in Germania est

In Sassonia il primo partito era ed è la CDU, la Democrazia Cristiana, che ha il 31,9% dei suffragi, avendo perso appena uno 0,2%.

I neonazisti della AfD sono arrivati al 30,6% in Sassonia, ma erano già oltre il 27%.

Diverso in Turingia, ma con buon senso. Qui AfD era già il primo partito. Ha fatto un balzo di 9 punti ma lo ha fatto a spese del Linke, il partito di estrema sinistra nato da una scissione della SPD. La scissione fu guidata da Oskar Lafontaine, che in anni successivi ha sposato Sahra fondatrice del SWB, partito anch’esso ampiamente alimentato dal travaso di voti dalla Linke.

La situazione che affligge la ex Germania comunista è peculiare di quella zona. Sono rancori che soffriggono da 40 anni, dai tempi della unificazione tedesca.

Quelli dell’Ovest smantellarono aziende, licenziarono senza pietà. Il tormento fu tale che un gruppo armato uccise il capo dell’ente preposto alla decomunistizzazione.

In questi anni poi milioni di giovani hanno preferito trasferirsi nella Germania Ovest, lasciando sguarniti posti di lavoro e imprese. Che i vuoti fossero colmati dagli immigrati non piace. Avete presente il film “Come un gatto in tangenziale?”.

Meglio in recessione, con le aziende chiuse: gli abitanti sono in prevalenza pensionati e il problema non li tocca. Un po’ come la base che ha votato Brexit.

Un trionfo legato al territorio

Germania il giorno dopo le elezioni, vediamo i numeri, chi ha vinto e chi ha perso: e ora? – Blitzquotidiano.it (foto Ansa)

Sembra a tutti gli effetti un fenomeno specifico di un territorio.

Dopo avere definito il pericolo nazista nelle corrette dimensioni, bisogna anche ricordare che la situazione economica in Germania di questi tempi non è delle più brillanti. Un po’ è colpa delle sanzioni alla Russia, essendo la Russia un primario mercato per i tedeschi fin dai tempi della guerra fredda.

Un po’ è colpa della politica di rigore imposta dai tedeschi anche a noi. I tedeschi sono ossessionati da inflazione e deficit, cui si deve attribuire la crisi che genero il nazismo, fin dai tempi di Adenauer e Erhard.

Ma visto come gli USA prosperano su una montagna di deficit qualche dubbio sulla efficacia della austerity in tempi di stagnazione è più che giustificato.

da Cronaca Oggi

Le elezioni in Germania ex DDR non sono una catastrofe ma avranno conseguenze, la vittoria di Sahra Wagenknecht è una lezione per la sinistra ufficiale: lei ha preso il 15,8% in Turingia, l’11,8% in Sassonia, lo SPD rispettivamente  il 6,1% e il 7,3% (ma non è che prima avessero molti più voti).

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Marco Benedetto

Ha fondato Blitz e lo ha diretto fino al 2018. Ha anche firmato oltre 200 articoli. Ora si è ritirato, come conviene all’età, ma ogni tanto non perde l’occasione per dire la sua.

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