Giorgio Napolitano: “mese bianco” e non semestre bianco, cosa vuol dire

Giorgio Napolitano e l'inedito "mese bianco". Cos'è il semestre bianco, un memo
Giorgio Napolitano e l’inedito “mese bianco”. Cos’è il semestre bianco, un memo

ROMA – Giorgio Napolitano e l’inedito “mese bianco”. Cos’è il semestre bianco, un memo. A dispetto delle pressioni e degli auspici più o meno interessati affinché resti il più possibile sulla sua poltrona, solo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sa quando metterà fine al suo secondo mandato, novità assoluta nella storia repubblicana. In ogni caso, sembra pacifico che sarà una questione di settimane, non di mesi.

Il secondo mandato è una novità che per forza di cose si trascina tutta una serie di “prime volte” interessanti sul piano politico non meno che su quello costituzionale. Per questo è abbastanza calzante, seppur imprecisa, l’immagine del “mese bianco” con cui Claudio Tito di Repubblica illustra gli impegni del presidente da qui alle prossime settimane.

Il paragone è con il “semestre bianco”: secondo la Costituzione, negli ultimi sei mesi del mandato il presidente deve rinunciare alla prerogativa di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni (dopo Cossiga, può sciogliere le Camere se anche la legislatura è agli ultimi 6 mesi di vita).

«Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.» (Articolo 88 della Costituzione)

Non che Napolitano coltivi la volontà di sciogliere le Camere. Su questo punto è stato chiaro sin dall’inizio del secondo mandato: ad aprile 2013 assicurò che non sarebbe rimasto in carica per altri 7 anni e che, soprattutto, non avrebbe più esercitato la prerogativa presidenziale di indire nuove elezioni.

Nulla comporta un indebolimento delle sue prerogative. Eppure qualcosa sta cambiando nell’amministrazione e nella incisività degli impegni. L’eccezionalità della situazione produce una sorta di “mese bianco” in cui il capo dello Stato sembra in particolare preparare le Istituzioni e il sistema politico a un cambio della guardia. E nel quale attenua la sua presenza – proprio nello spirito del “semestre bianco” – evitando di precostituire scelte e indirizzi. (Claudio Tito, La Repubblica)

Insomma Napolitano intende l’ultima fase della sua presidenza come obbligatoriamente ispirata al basso profilo politico. Presenzierà tutti gli appuntamenti rituali di fine anno, discorso del 31 dicembre compreso, ma diraderà le occasioni in cui la sua presenza possa avere una valenza politica orientata. Prima del buio inevitabile, prima di staccar lui stesso la luce, un mese di crepuscolo auto-procurato.

 

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