Governo M5s con Pd? Suicidio. Senza reddito di cittadinanza Grillo non canta più

Governo M5s con Pd? Suicidio. Senza reddito di cittadinanza Grillo non canta più
Governo M5s con Pd? Suicidio. Senza reddito di cittadinanza Grillo non canta più
Beppe Grillo a Manzano (Ud) 19 aprile 2013.
ANSA/STEFANO LANCIA

Il Pd si sta sfaldando? Se ci sarà un Governo con il M5s sostenuto dal Pd, la fine del Pd sarà solo questione di tempo.

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Dario Franceschini e Andrea Orlando sembrano attratti dal fascino di Luigi Di Maio. Sono tra i tanti colpevoli della sconfitta elettorale della sinistra e il cupio dissolvi li possiede. Giustamente Matteo Orfini, per conto di Renzi, si alza e se ne va.

Se il Pd davvero finirà per sostenere un Governo dei 5 stelle sarà la sua e la nostra fine. Sarà la vittoria dei sanculotti sulla gente che lavora. Sarà la vittoria del gatto e della volpe di Pinocchio, dei “panini imburrati di dentro e di fuori”, dell’albero degli zecchini d’oro nel paese dei balocchi. Ma la vita non è il paese dei balocchi.

Il Movimento 5 stelle ha vinto promettendo l’impossibile. Non può essere salvato dalle sue false promesse, deve essere lasciato a sfangarsela con le sue mani.
Ricordate il 2013. Il M5s prese alle politiche di febbraio oltre il 25% dei voti. Aveva promesso già allora il reddito di cittadinanza. A fargli da propellente fu certo il disastro provocato da Mario Monti e dal suo ineffabile Governo di tecnici. Nulla di peggio si vide in Italia. E il Pd lo appoggiò. Non ebbe il coraggio di chiedere le elezioni, dopo avere provocato nel modo che tutti ricordano, la caduta di Berlusconi. Ed eccoci qua, ancora traballanti, travolti dal risentimento grillino e anche dallo sconcerto per l’incapacità gestionale della sinistra (terremoto, migranti, tardivo Gentiloni, tardivo Minniti).
Il fatto importante però non è lo scontento italiano. Anche se non si può non notare l’ironia della sorte. Il Pd, a prova del fallimento di Berlusconi, non trovò di meglio che dargli la colpa della crisi causata da Monti, provocando l’ondata grillina. Peccato che a pagare non furono tanto e solo i descamisados grillini, ma i ceti medi (da qui la resurrezione impensabile e incredibile di Berlusconi). Tuttavia il Pd fu così convincente che portò il M5s dal 2 al 25% dei voti alle elezioni politiche del 2013.
Nonostante tutte le assurdità messe in atto dall’allora Bersani, il Pd assunse la responsabilità di Governo (se fosse andato al voto con Renzi avrebbe preso il 40% dei voti, ma Bersani è quello che volendo abolire gli ordini ce ne ha lasciato un po’ di più).
Naturalmente del reddito di cittadinanza non se ne fece nulla e i sanculotti ci restarono male. Alle comunali di maggio e il M5s crollò. Il reddito di cittadinanza ha un precedente, quando in America diedero ai neri tanti sussidi da rendere superfluo il lavoro. Seguirono 20 anni di scempi. Un presidente di sinistra, Bill Clinton, lo abolì, restituendo ai cittadini più deboli l’unica dignità accettabile, la dignità del lavoro. Il lavoro non è un diritto, come ha detto incautamente Napolitano: è un dovere. E nel lavoro c’è la dignità, non nei sussidi, come pretende Beppe Grillo. Non mi è mai piaciuto come attore, meno che mai mi piace come filosofo. Leggete qui questa analisi dell’Istituto Cattaneo per rinfrescarvi la memoria.
Ora volete dare al M5s la possibilità di attuare il suo programma? Siete destinati ad estinguervi. Non riuscite a stare isolati, a rimanere all’opposizione? Appoggiate la Lega, a parte un po’ di folclore razzista da prendere con le molle, sono gente seria, rappresentano una parte positiva dell’Italia, quelli che lavorano, piccoli imprenditori e anche, certo, le tanto odiate partite Iva e sempre più la ex classe operaia del Nord, tanti voti che non siete stati capaci di tenervi. Con la Lega c’è Berlusconi, ma ha più di 80 anni, il suo partito si sta sfaldando più del  vostro…
Fate qualunque cosa ma non sostenete Grillo e Casaleggio. O per un bel po’ non si sentirà più parlare di sinistra in Italia. O ci sarà solo la sinistra di Grillo.
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