Grecia. Tsipras è costato già 5,5 punti di pil in sei mesi: da +2,5% a -3%

Grecia, con Tsipras al governo in sei mesi persi 3 punti di crescita
Grecia, con Tsipras al governo in sei mesi persi 3 punti di crescita

ROMA – Cinque  punti e mezzo di pil persi in sei mesi. La stima è della Commissione economica della Ue. E il -3% creerebbe problemi seri a una economia solida. A maggior ragione il dato inquieta visto che è riferito alla Grecia. Ed è un dato che, come spiega Marco Zatterin per La Stampa, va valutato insieme ad altri fondamentali economici, tutti negativi.

Da quando governa Alexis Tsipras, insomma, la Grecia sembra averci rimesso. E non poco. Chiaro: si tratta di letture che vengono dalla Commissione che con Tsipras tratta e che lo vedrebbe volentieri fuori dalla stanza dei bottoni di Atene. Ma sono anche dati numerici, difficilmente discutibili. Scrive Zatterin:

Nei primi giorni di gennaio, quando il governo Tsipras era una possibilità e nessuno si aspettava che la Grecia potesse non pagare i debiti, i tecnici della Commissione Ue erano certi che a fine anno la crescita dell’economia ellenica sarebbe arrivata al 2,5%. Un dato portentoso. Sarebbe stato il secondo esercizio in attivo dopo anni di crisi. Invece no.

Poi ha vinto Tsipras e, continua Zatterin,

Il cielo sopra il Partenone si è rabbuiato nonostante le trionfali, e anche comprensibili, promesse di cambiamento. Così alla direzione Ecofin dell’esecutivo di Bruxelles hanno preso le forbici, visto che nel nuovo contesto la precedente stima non teneva più. Hanno rifatto i conti e nelle previsioni diffuse a inizio maggio il dato del Pil è precipitato a un +0,5% che a molti è parso più che altro un calcolo di incoraggiamento.

(…)

L’ufficio studi della Deutsche Bank è stato fra i primi a indicare che la prossima fermata del Pil sarà in zona rossa: -0,3% nei dodici mesi in corso, ha previsto l’istituto tedesco, ancora ottimista sul 2016 (+1,3%). Standard & Poor’s non è stata altrettanto tenera: secondo l’agenzia di rating, l’assenza d’un sostegno finanziario europeo e le briglie che frenano l’attività bancaria genereranno una crescita negativa del 3% in Grecia.

Si parte dal dato Eurostat secondo cui il prodotto è sceso dello 0,2% nei primo trimestre del 2015. Rispetto allo scorso anno i salari sono calati ulteriormente senza però produrre un effetto degno di nota sulla disoccupazione che, in aprile, era al 25,6% della popolazione attiva.

Infine il turismo. Distrutto dall’incertezza:

Scuri anche i dati sul turismo che vale il 16% del Pil. Nell’ultima settimana di giugno l’annullamento dei biglietti aerei è stato in media del 7,2% e solo il 30 giugno è stata cancellato un volo su quattro. E’ il metro dell’incertezza, la misura paradossale di un’economia che più resta ferma e più va indietro. «In sei mesi la Grecia ha perso tre punti di Pil di crescita», stima un’analisi economica della Commissione. Il conto dei posti di lavoro si farà in autunno. Un buon bookmaker difficilmente quoterebbe bassa la possibilità di un miglioramento.

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