I numeri delle elezioni regionali in Abruzzo, terra democristiana ma non campione rappresentativo dell’Italia, insegnano più di una lezione. Premiato il neo centrista Forza Italia, libero del piombo di Berlusconi. Punisti i grillini, meglio tardi che mai ma anche mai troppo presto. Incoronata Giorgia Meloni che in realtà prende il 29,8% se si sommano ai voti di FdI quelli della lista civica pro Marsilio.
Attenzione però alle troppo rapide conclusionioni, perché l’Abruzzo è un campione rappresentativo dell’Italia, non lo è mai stato, la Sardegna lo è, anche per i sondaggi. E i numeri della Sardegna, se si sommano ai voti del Pd quelli buttati nella mai abbastanza deprecata lista di Soru, danno ragione alla sinistra. Il campo largo della sinistra non è morto, si sono solo riequilibrati i rapporti di forza.
La botta di Salvini insegna: l’immagine non basta se non mantieni le promesse, if you don’t deliver sei fottuto.
da Cronaca Oggi
Marco Marsilio, 53,5%
Luciano D’Amico, 46,5%
L’affluenza definitiva 52,2%, in lieve calo rispetto al 52,87% del 2019: la più bassa di sempre in Abruzzo.
Fratelli d’Italia: 24,1%, nel 2019 : 6,5%, nel 2022 il 27,7 %
Lista Marsilio presidente al 5,7
Partito democratico : 20,29%). nel 2019: 11,1%, 2022: 16,6%
Forza Italia: 13,4%, nel 2019: 9,1 nel 2019 , 11,1% nel 2022
Lega 7,5%, 2019: 27,5% 2022: 8,3%
Movimento 5 Stelle: 7%, nel 2019: 19,7, 18,4 nel 2022.
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