I vecchi sono brutti, scarmigliati, barbaccia, altro che Cicerone, meglio le donne: occhi cattivi ma eleganti

Quanto è brutto essere vecchi. Non ci sono storie: i vecchi sono brutti, egoisti e anche un po’ spregevoli. Li detestavo da giovane, peggio mi sento ora che ho compiuto 78 anni e ho fatto la quarta dose.

Non mi posso sopportare, non mi posso guardare allo specchio, le foto mi fanno orrore. Per non pensare ai progressivi sintomi di rimbambimento, come quando da bambino perdevi le cose, non le trovavi, le scordavi. Posso quindi esprimermi libermente.

Altro che le meraviglie cantate da Cicerone nel De senectute. Cicerone non mi è mai stato simpatico, un politicante arrivista finito male per il suo doppiogiochismo. E ai suoi tempi a 60 anni eri vecchio. 

Protesi, stampelle, occhi persi nel vuoto i maschi, duri e cattivi le donne. Non a caso per Gabriele D’Annunzio una donna entrava nella vecchiaia appena superati i 30 anni. Aveva ragione la contessa di Castiglione a coprire gli specchi di casa sua quando compì 30 anni. Vero è che la leggiadra e astuta Virginia aveva iniziato presto la sua gloriosa carriera di intrigante patriota (a 19 anni fu l’amante dell’imperatore francese Napoleone III). E anche che fino a questi ultimi decenni alimentazione e cosmetica non aiutavano il perdurare della bellezza femminile.

Ma parliamo degli uomini. Mentre le vecchie di oggi, come si dice, si tengono anche in età avanzata, vanno dal parrucchiere, si truccano, si vestono con gusto, gli uomini, superata l’età sinodale, che nel caso nostro è spostata un po’ avanti e coincide con la pensione, si lasciano andare. Barba lunga, mai una cravatta, vestiti da barboni.

Entro in un bar di Prati, rione romano di un certo tono. Mi seguono due miei coetanei. Che amarezza. Barbe incolte, capelli sporchi e scarmigliato, trasandati, sciatti. Sembrano i due Neanderthal che trovo su una vecchia copertina delle Scienze quando torno a casa.

Anche i giovani si lasciano crescere la barba, forse li fa sentire più uomini. E indossano t-shirt improbabili, imbarazzanti. Ma sono giovani e possono permettersi tutto anche se il decadimento dell’abbigliamento maschile negli ultimi anni è indice di un più profondo decadimento del vivere civile e del rispetto umano.

 

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Marco Benedetto