Josefa Idem avrà tutte le ragioni del mondo, però ha fatto esattamente quello che migliaia e migliaia di italiani hanno fatto: a loro insaputa, in perfetta buona fede.
Ma le loro parole di scusa, nemmeno le loro lacrime e giuramenti a nulla sono valsi e valgono, con il fisco. Ti fanno pagare anche per un errore di ortografia, o quasi.
Josefa Idem non è un italiano qualunque, è un ministro della Repubblica. Andreotti, il tanto demonizzato Giulio Andreotti, si dimise per un avviso di garanzia.
Certo, di fronte a Berlusconi le irregolarità di cui la stessa Josefa Idem si è riconosciuta responsabile sono bagatelle. Anche una eventuale assunzione per avere i contributi pagati mentre era assessore dello stesso Comune fa sorridere di fronte alla subordinazione di un Paese agli interessi personali del solito Berlusconi.
Ma se gliela fate passare, allora non infliggeteci più la morale, specie se dall’alto di un patrimonio ben al sicuro all’estero, mentre incitate compiaciuti a una nuova patrimoniale.
Come diceva Pierluigi Bersani quando era segretario del Pd, a sinistra c’è gente diversa e deve essere diversa non solo nelle prediche: questo si aspettano i suoi elettori.
Ma se siete indulgenti con Josefa Idem, a noi comuni mortali, dovete garantire la medesima indulgenza.
La pensa così la grande maggioranza degli italiani.
I lettori di Blitzquotidiano che hanno risposto a un sondaggio, il cui campione è stato elaborato col sistema di Nicola Piepoli, con la domanda se Josefa Idem debba dimettersi, hanno detto sì in misura superiore all’80%.
Il Corriere della Sera ha fatto un sondaggio fra i suoi lettori e il campione è costituito da varie migliaia di lettori, più di quanto votino per un referendum di Beppe Grillo. Quasi il 70 per cento delle risposte, nel pomeriggio di domenica, è per le dimissioni di Josefa Idem.
I commenti sono chiusi.