ROMA – Come ci faceva notare anche Mauro Masi, ex dg della Rai e oggi “delegato italiano alla proprietà intellettuale, in tutta la vicenda delle foto nude di Kate Middleton c’è una contraddizione che pochi hanno rilevato. Un tribunale francese, infatti, si è affrettato a condannare il settimanale Closer che per primo pubblicò le foto del topless di Kate. Ignari che poi un periodico danese avrebbe fatto anche di peggio pubblicando immagini “senza mutande”, ci fu chi si scandalizzò e chi invece prese le difese della sacrosanta libertà di stampa.
Ma, fa notare anche Masi su Italia Oggi, l’assurdità è che Closer è stato multato e gli sono state sequestrate le foto, peccato che le stesse immagini avevano già fatto in tempo a finire in Rete, diffuse in tutto il mondo in centinaia di siti.
“Non si vede perché – scrive Masi – se un atto viola disposizioni di legge se attuato attraverso i media, ne è esente invece se lo stesso atto è attuato con un altro media”.
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