Furti a tappeto nei bagagli in aeroporto. Domanda d’obbligo: che fine faranno i ladri?
Risposta ovvia ma non scontata: saranno licenziati.
Alitalia rivendica di avere collaborato, ma non si sbottona, oltre il generico: “continuerà a garantire la totale collaborazione alle Forze di Polizia e all’Autorità giudiziaria”.
Sconsolato risponde un lettore, Michele Sarti: “Da sempre i custodi dei bagagli rubano, ma non si è mai licenziato nessuno, anche quelli ripresi dalle telecamere. I sindacati hanno sempre minacciato ritorsioni, se licenziato un ladro”.
Anche i giudici del lavoro hanno preso posizione a tutela dei dipendenti licenziati, non difendendo i ladri ma il rispetto delle regole di forma. A volte le aziende, nella fretta di agire, non rispettano le procedure previste dalla legge.
Di questi episodi, che rendono ancora più fastidioso e azzardato il viaggio in aereo, si tende anche a perdere traccia, perché in genere i ladri sono anche protetti dalla legge sulla privacy. Basta che scriva un avvocato con un tono un po’ minaccioso e i giornali on line tolgono tutto.
Esempio. Su Google si trova questo link:
Dipendente dell’aeroporto rubava oggetti di valore dalle valigie dei …
Il Codacons indirettamente dà ragione a Michele Sarti: ”È vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti. È dall’agosto 2002, infatti dopo i furti verificatesi a Malpensa, che il Codacons ha chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà”.
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