Ladri di bagagli: licenziati o reintegrati?

furti bagagli
Ladri di bagagli in azione

Furti a tappeto nei bagagli in aeroporto. Domanda d’obbligo: che fine faranno i ladri?

Risposta ovvia ma non scontata: saranno licenziati.

Alitalia rivendica di avere collaborato, ma non si sbottona, oltre il generico: “continuerà a garantire la totale collaborazione alle Forze di Polizia e all’Autorità giudiziaria”.

Sconsolato risponde un lettore, Michele Sarti: “Da sempre i custodi dei bagagli rubano, ma non si è mai licenziato nessuno, anche quelli ripresi dalle telecamere. I sindacati hanno sempre minacciato ritorsioni, se licenziato un ladro”.

Anche i giudici del lavoro hanno preso posizione a tutela dei dipendenti licenziati, non difendendo i ladri ma il rispetto delle regole di forma. A volte le aziende, nella fretta di agire, non rispettano le procedure previste dalla legge.

Di questi episodi, che rendono ancora più fastidioso e azzardato il viaggio in aereo, si tende anche a perdere traccia, perché in genere i ladri sono anche protetti dalla legge sulla privacy. Basta che scriva un avvocato con un tono un po’ minaccioso e i giornali on line tolgono tutto.

Esempio. Su Google si trova questo link:

Dipendente dell’aeroporto rubava oggetti di valore dalle valigie dei 

gazzettino.it/articolo.php?id=259890&sez=NORDEST
21/mar/2013 – VERONA – Un dipendente di una cooperativa dell’aeroporto di Verona è oggetti che si sospetta siano il bottino di furti dai bagagli di passeggeri.  la troupe tv, tanto era certo dell’impunità, e infatti… reintegrato Sindacati e magistratura ne imporranno la riassunzione, come per quelli del Marco Polo.
Dove viene revocata la storia di un’altra retata all’ aeroporto di Venezia, con successivi arresti, licenziamenti, reintegri.
Ma del corrispondente articolo del Gazzettino non c’è più traccia;
Siamo spiacenti, questo articolo non è più disponibile
si legge all’indirizzo della pagina web del Gazzettino.

 

Il Codacons indirettamente dà ragione a Michele Sarti: ”È vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti. È dall’agosto 2002, infatti dopo i furti verificatesi a Malpensa, che il Codacons ha chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà”.

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