Laura Boldrini, presidente della Camera, è molto attenta alle notizie e sta rivelando una capacità di reazione mediatica degna del Maurizio Gasparri dei tempi d’oro, quando bastava un flash dell’ Ansa per fargli mettere in orbita una dichiarazione.
Laura Boldrini ha anche già dimostrato, fin dal suo precedente lavoro all’ Onu, di sapere come ci si costruisce una immagine usando con una certa…determinazione le possibilità di rimbalzo offerte dalla carica, che attribuisce anche a parole banali la gravitas di una frase scolpita nei secoli.
Se le parole poi sono effetto e rispondono a criteri di mass appeal è facile che incontrino anche ampi consensi. I giornali sono avidi di parole, internet è una gigantesca cassa di risonanza. Sarà bene però da parte della Boldrini anche una certa misura: il ruolo che ricopre è delicato, è la terza carica dello Stato e il fatto che gli ultimi tempi di Gianfranco Fini abbiano fatto rimpiangere l’equilibrio e la misura della futura catwoman Irene Pivetti, non giustifica una progressione su quella derivata.
Parole come quelle diffuse il 1 maggio sulla sparatoria davanti a Palazzo Chigi:
“L’emergenza lavoro fa sì che la vittima diventi carnefice, come purtroppo è successo nei giorni scorsi davanti a Palazzo Chigi”.
sono nel solco tracciato dal detestato Beppe Grillo e dall’amato Nichi Vendola, ma sono parole
a. pericolose,
b. sbagliate.
Sono pericolose perché giustificare un atto di violenza non è giusto, né che lo facciano i grillini o Beppe Grillo, che ora fa marcia indietro dopo essersi reso conto della delicatezza della situazione; né che lo facciano dalla estrema sinistra, né la Boldrini né Vendola, anche lui poi poco credibile quando adombra un ritorno di strategia della tensione: non è la tessera del partito che riscatta una frase infelice.
Sono parole sbagliate, perché era già noto, quando la Boldrini ha parlato il 1 maggio, che Luigi Preiti non era un tipico disoccupato, ma un tipico occupato di biliardo e video poker.
Non solo è un errore politico che la sinistra lasci alla destra il ruolo di tutore politico delle forze dell’ordine, ma è anche un errore morale mettere sullo stesso piano l’assassino e la vittima, dando al “carnefice”, troppa grazia per uno come Preiti, una patente di vittima che è più facile riconoscere nei poveri carabinieri e nella donna sparata anche lei.
Si sperava che modi di pensare da anni di piombo fossero ormai minoritari, invece con le parole di Laura Boldrini si scopre che non solo sono diffusi, come più che lecito in una democrazia occidentale moderna, ma sono anche fatti propri da una persona che, in rappresentanza di un partito con il 4 per cento dei voti, oggi siede al crocevia del percorso di formazione delle leggi.
Presto o tardi da quel crocevia passerà di nuovo la legge bavaglio in versione larghe intese: vedremo allora la consistenza e la coerenza politica di Laura Boldrini.
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