Marco Travaglio: premierminkia Renzi coi giornali fa Grillo

di Sergio Carli
Pubblicato il 13 Dicembre 2015 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio: premierminkia Renzi coi giornali fa Grillo

Alla Leopolda di Renzi hanno messo all’indice il Fatto, considerato pericoloso pur con 40 mila copie diffuse. Marco Travaglio ha reagito chiamando Reni bimbominkia e premieriminkia

ROMA – Cercando di imitare Beppe Grillo anche nell’indecenza, Matteo Renzi ha fatto redigere uno suo indice dei giornali proibiti in cui ha inserito tre quotidiani che tutti assieme non arrivano a diffondere, omaggi inclusi, 200 mila copie al giorno: Giornale 89 mila, Libero 51, il Fatto 40 mila. In Italia ogni giorno si vendono, occhio e croce, fra i 3 e i 3,5 milioni di copie.
Così facendo Matteo Renzi si è coperto di ridicolo, resuscitando, dopo qualche decennio, una istituzione della Chiesa Cattolica che giustamente, ma solo mezzo secolo fa, venne rottamata dalla Chiesa stessa, lo Index librorum prohibitorum, indice dei libri probiti, dove era finita mezza scienza e filosofia, da Galileo a Bacon, da Kant a Benedetto Croce e mezza letteratura mondiale, da Dumas (I tre moschettieri) a Gabriele D’Annunzio.
L’iniziativa non sembra avere avuto nemmeno un grande successo. Sul sito della Lepolda, dove si vota, alle 13 del 13 dicembre 2015 risultano espressi nemmeno mille voti, inclusi i voti multipli, fino a 12 per volta. Una roba da catacombe, imbarazzante.

In pratica funziona così. Qualcuno dei tanti stipendiati da Renzi probabilmente con i nostri soldi ha selezionato 12 prime pagine che hanno più urticato lo stesso Renzi e/o il suo entourage. Sette sono del Fatto, 4 di Libero, una del Giornale. Chi ne ha voglia può votare una o più prime pagine come “worst front page”. Forse sarà per questo che hanno votato in tanto pochi, perché pochi sanno l’inglese nonostante i mille corsi aziendali e regionali e worst fa pensare più ai wurstel che al peggio.
La reazione di Marco Travaglio era scontata e non sorprende che Marco Travaglio insulti Renzi, se si capisce bene dal tono concitato del suo editoriale di domenica 2015, con epiteti come “bimbiminkia” e “premierminkia”, anche se a ridimensionare il titanismo di Travaglio ci sono i voti che ha preso la peggiore delle peggiori prime pagine che non è del Fatto ma di Libero: “Immigrati in cattedra e lezioni porno all’asilo” dice il titolo d’apertura: ben  439, una miseria, ma tant’è, se c’è gente che si scalda per cose simili possiamo augurarci una morte rapida e indolore prima che capiti il peggio.
La reazione del Corriere della Sera dovrebbe invece fare meditare Renzi un po’ di più e non solo perché vende da solo più dei tre giornali incriminati messi assieme, ma per l’autorevolezza del co-primo giornale in Italia, che esprime l’opinione pubblica della regione più prospera d’Italia, la Lombardia.

Titolo:

Una scelta discutibile Quei titoli dei giornali «bocciati»

Commento:

L’idea l’aveva annunciata lo stesso presidente del Consiglio venerdì all’apertura dei lavori: «Scegli il peggior titolo di giornale». L’iniziativa è stata quindi rilanciata dal sito della Leopolda e illustrata sabato dai presentatori della kermesse. Risultato: tra le «peggiori» pagine selezionate dallo staff ci sono sei prime del Fatto (ne abbiamo contato 7 ma cambia poco), quattro di Libero, una del Giornale . Una scelta che suscita molte perplessità, quella di votare i titoli dei giornali. Forse il segnale di un nervo scoperto nei rapporti con la stampa.