![Ministra o ministro? Se anche il sindacato dei giornalisti piega la schiena e si adegua...](/wp/wp-content/uploads/2017/08/valeria-fedeli-1000x600-300x180.jpg)
Un comunicato del sindacato dei giornalisti, la Fnsi, Federazione nazionale della stampa, dà il senso di dove ci siamo inoltati in Italia nella selva del ridicolo. In ossequio alla moda imposta da Laura Boldrini che il presidente se è donna deve essere presidentessa, il comunicato dei giornalisti si riferisce a Marianna Madia come ministra. Poi però lo stesso documento parla del giornalista senza sfumature. Dice proprio: del giornalista, senza fare riferimento, come vorrebbe la nuova etichetta, al alla giornalista. Sarebbe stato anche meglio, visto che giornalista finisce in a come ministra, chiamare giornalisto il maschio e quindi scrivere della giornalista e del giornalisto, visto che le donne sono pari ma i maschi sono comunque tenuti alle regole della cavalleria, pena la gogna femminista.
Questa è l’ultima piega di una involuzione di gente che pensa di essere di sinistra e pensa che essere di sinistra sia occuparsi di queste cose qui. Si sono impadroniti della sinistra nella grande deregulation reganian-dalemiana, sono andati per fratte e hanno lasciato i voti a Beppe Grillo e alla Lega, salvo doverli poi rincorrere con provvedimenti ridicoli e ingiusti come quello dei vitalizi.