Monti: “Aumentare età pensionabile effettiva”. Poi corregge: “Lo abbiamo fatto”

Pubblicato il 2 Febbraio 2013 - 16:45| Aggiornato il 22 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Nelle linee guida sul lavoro di Mario Monti si legge: “necessitò di aumentare l’età pensionabile effettiva”. Subito si scatena il putiferio: Monti vuole alzare ancora l’età pensionabile, dopo la riforma Fornero e le lacrime?

L’Ansa dice che nelle linee guida per il lavoro di Monti si sottolinea ”la necessità di aumentare l’ età pensionabile effettiva, e garantire nel tempo l’equilibrio dei sistemi pensionistici pubblici nonostante il progressivo invecchiamento del Paese e le ricadute che ciò comporta sul mercato del lavoro”.

Monti però si affretta a precisare su Twitter: “Il riferimento era alla riforma Fornero già fatta”.

Ichino gli fa eco sostiene: ”Non intendiamo assolutamente modificare la legge Fornero sull’età pensionabile ma il nostro obiettivo è innalzare il tasso di occupazione tra i 50-60enni”. Le due affermazioni non sembrano andare d’accordo.

”Il punto del documento – ha proseguito Ichino – di aumento dell’eta’ pensionabile effettiva commenta l’azione del governo Monti. Riconosco che si puo’ equivocare su questo punto, varra’ la pena di correggerlo, ma si parla di un aumento di eta’ pensionabile gia’ compiuto e regolato dalla riforma di Fornero sulla quale non c’e’ alcuna intenzione di ritornare”.

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In materia di lavoro, oltre all’intervento sull’età pensionabile ”si affianca l’istituzione dell’Aspi (assicurazione sociale per l’impiego) cioè un trattamento di disoccupazione di livello europeo (70% dell’ultima retribuzione) universalmente applicabile a tutti i lavoratori dipendenti”, si legge nelle linee guida per il welfare.

Tasse necessarie alla salvezza. ”Rispetto ad altri periodi – afferma Monti a Milano – in cui il peso delle tasse è stato molto alto, questo volta se non altro sono servite e non sono finite in un impalpabile calderone e l’Italia si e’ salvata dal fallimento”.

”Negli ultimi giorni – ha proseguito Monti – sulle tasse molti hanno detto molte cose e noi stessi abbiamo detto tutto quello che dovevamo dire. Abbiamo messo le tasse che ci ha lasciato il mio predecessore da mettere e quelle che servivano per evitare il fallimento e onorare gli impegni dell’Italia”.

Ci impegnamo a ridurre le tasse. ”Lo spread si è dimezzato e adesso possiamo impegnarci in una riduzione puntuale e graduale delle tasse, bloccando la spesa. Mi sembra una cosa buona e liberale”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti presentando a Milano le linee guida sul welfare di Scelta Civica.

Per Monti bisogna anche “sperimentare una rimodulazione del contratto a tempo indeterminato tesa a renderlo più flessibile e meno costoso”. Per ottenere questo obiettivo “occorre far leva su di una incisiva riduzione del cuneo fiscale e contributivo”.

”E’ possibile e assolutamente necessario ridurre la legislazione nazionale a un codice del lavoro, integrato nel codice civile, composto da un numero limitato di articoli, leggibile e comprensibile direttamente dai milioni di persone interessate alle sue applicazione e traducibile in inglese”, si legge ancora.