La ‘Nuvola’ di Fuksas: Roma a pezzi, ma l’incompiuta batte cassa

ROMA – Non solo la “Nuvola” all’Eur di Roma dell’ archistar Massimiliano Fuksas è in ritardo sui tempi (doveva essere pronta per gennaio 2013) non ha più fondi, tanto che ora batte cassa e chiede un prestito alla Cassa depositi e prestiti. Ovvero a noi tutti.

E questo mentre Roma cade a pezzi, senza soldi nemmeno per pulire i tombini. Per la emergenza Papa e Conclave, il sindaco Alemanno deve chiedere 4 milioni e mezzo di euro allo Stato.

La Nuvola ha una storia tortuosa: iniziata nel 2007 fu poco dopo interrotta e da un’annetto ha ripreso a crescere. Ma il centro congressi dell’ Eur, fortemente voluto dall’allora Giunta Veltroni, sembra essere una macchina costosissima: ai 250 milioni di euro finora spesi, ne vanno aggiunti altri 100, che però non si sa dove prendere.

Scrive infatti Italia Oggi:

Alla fine per salvare la Nuvola di Massimiliano Fuksas potrebbe scendere in campo la Cassa depositi e prestiti. Eur spa, la società pubblica proprietaria dei terreni sui cui è in corso la costruzione del nuovo centro congressi di Roma, ha intenzione di chiedere alla Cdp, guidata dall’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini, un intervento finanziario che consenta di ultimare l’opera progettata dall’archistar. E non si tratta certo di bruscolini, dal momento che mancano all’appello circa 100 milioni di euro.

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