ROMA – Pedoni a rischio in Italia. Su tre morti per incidenti stradali nel 2014 uno andava a piedi, ignaro e innocente. La rivelazione è nel rapporto Istat-Aci sugli incidenti stradali in Italia avvenuti nel 2014, dal quale emerge un altro dato preoccupante: l’indice di mortalità dei pedoni è quattro volte quello degli occupanti di una vettura.
I pedoni sono il bersaglio preferito degli automobilisti e dei ciclisti che senza regole invadono marciapiedi e strisce pedonali e vanno contromano, silenziosi e micidiali, nelle strade strette e affollate di auto in sosta.
“Fare il pedone è sempre più pericoloso”, scrive Raphael Zanotti su la Stampa di Torino e il Secolo XIX di Genova:
“Nelle grandi città una vittima su tre era a piedi, mentre in totale nel 2014 sono state investite e uccise 578 persone (+4,9%). La maggior parte (87) aveva tra gli 80 e gli 84 anni, mentre i pedoni feriti (1592) sono perlopiù donne tra i 75 e i 79 anni. In 6490 incidenti la colpa è stata del conducente di un veicolo che non ha dato la precedenza a chi attraversava sulle strisce, mentre la prima causa di investimento dovuto al pedone è camminare in mezzo alla carreggiata (905 episodi). Se si vuole andare a piedi la provincia peggiore dove farlo è Roma (2208 investimenti), mentre se volete essere ragionevolmente sicuri meglio vivere nella provincia dell’Ogliastra: solo 2 pedoni investiti.
Aggiunge Raphael Zanotti:
“Statisticamente il rapporto segnala un miglioramento rispetto al 2013: -2,5% il numero degli incidenti (177.031 nel 2014), -2,7% dei feriti (251.147 nel 2014) ma solo un -0,6% dei morti (3381 nel 2014). Anche nel 2014, gli incidenti stradali siano costati in termini economici (la perdita di vite è incalcolabile) qualcosa come 18 miliardi di euro”.
Non è vero, secondo Raphael Zanotti, che gli incidenti stradali gravi avvengono soprattutto sulle autostrade:
“Anzi, sono le più sicure. Volete un consiglio: massima attenzione sulle strade extraurbane. Hanno il più alto indice di mortalità (4,63 decessi ogni 100 incidenti), mentre in città avvengono i tre quarti del totale degli incidenti, anche se con conseguenze meno gravi. Il numero è però in aumento (+5,4% rispetto al 2013), un segnale d’allarme per i sindaci. Allarme rosso per il primo cittadino di Messina che tra i grandi comuni ha l’indice di mortalità più alto (1,6 decessi ogni 100 incidenti), mentre Bari si classifica città più sicura (0,3). La provincia dove si sono verificati più morti è quella di Roma che con le sue 245 vittime è molto vicina al numero di morti dell’intera Toscana (250). Il comune più virtuoso, dove si è registrata una flessione del 43,8% tra il 2010 e il 2014 è invece quello di Genova.
Purtroppo sia tra le vittime di sesso maschile che tra quelle di sesso femminile, il picco è tra i 20 e i 24 anni. Si muore soprattutto di venerdì, sulle strade fuori città e la fascia notturna considerata più a rischio è quella della domenica. Sulle strade abbiamo perso 62 bambini (tra zero e 14 anni), di cui 24 sotto i cinque anni”.