BERGAMO – Dario Franceschini ha perso un bel po’ di voti. La decisione, da lui annunciata con fierezza, di annullare l’ingresso gratis per gli over 65 nei musei italiani, non è stata gradita. Per sua fortuna le elezioni ci sono appena state e il suo partito, il Pd, ha vinto proprio per la speranza, espressa dagli italiani nell’urna, che Matteo Renzi spazzi via dalla politica gente come lui.
La decisione è stata motivata con il fatto di togliere a “facoltosi turisti” si presume stranieri lo scrocco dei musei gratis ma si rivela stupida e odiosa perché l’ingresso gratis è stato invece mantenuto per i giovani sotto i 18 anni, mentre agevolazioni (l’ingresso gratis una volta al mese) sono state istituite per quelli tra i 18 e i 25, inclusi i figli di quei “facoltosi turisti” che Dario Franceschini vuole far pagare.
La odiosa decisione del Ministro dei Beni culturali ha provocato aspri commenti di cui è esempio una lettera, pervenuta al quotidiano L’Eco di Bergamo, giornale della Curia di Bergamo e molto diffuso in una delle zone di maggiore recente affermazione elettorale del Pd:
“Grazie Franceschini, grazie di aver tolto alla casta degli italiani over 65 l’assurdo privilegio di entrare in un museo statale senza pagare. Questi parassiti che campano (purtroppo) a spese dello Stato, che non hanno aumenti di pensione, che non prendono neanche gli 80 euro di Renzi, che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo anche quelle che aggiungete tipo Tasi, pretendevano pure di andare a “divertirsi” gratis nei musei!!!
“Questo provvedimento risolverà il deficit statale; ora tutti i vecchi che magari non riescono ad arrivare alla fine del mese, si precipiteranno nei musei e pagando contribuiranno a risanare il bilancio».
“Comincio a vergognarmi di essere italiano; alla disonestà, alla incompetenza, allo spreco, al malgoverno aggiungiamo il ridicolo. Non ha pensato signor ministro che forse era meglio togliere certe assurde prerogative a chi ne ha troppe e non le merita? I deputati, i senatori, gli amministratori regionali e provinciali e cento altre persone con cariche statali non pagano non solo nei musei ma neanche nei cinema, nei teatri, sui treni, sugli aerei ecc. ecc. Logicamente questo va unito al fatto che prendono emolumenti da favola, che si fanno rimborsare tutto e che se possono arraffare una tangente non se la lasciano certo scappare”.
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