ROMA – Le radici cristiane dell’Europa di cui parlano in Ungheria esistono davvero? Qualche dubbio è più che giustificato. Molto dipende da dove si fanno arrivare quelle radici. Forse quelle più autentiche sono quelle dei Celti, che dominarono in Europa prima dell’espansione romana e di cui siamo discendenti un po’ anche noi italiani in Piemonte, Liguria e Emilia.
“Il flusso di migranti in Europa minaccia le radici cristiane del continente e i governi dovrebbero controllare le loro frontiere prima di decidere quanti richiedenti asilo possano accogliere”
dice Viktor Orbàn in Ungheria. Sicuro? L’Ungheria si convertì al cristianesimo intorno all’anno 1000, come la Polonia e la Russia (Ucraina inclusa). Nei mille anni precedenti erano tutti pagani, detto con il rispetto dovuto a ogni religione, che i cristiani, al pari dei fedeli di ogni vera religione, hanno perseguitato in ogni maniera.
Carlo Magno, mettendo i Sassoni davanti all’alternativa o diventi cristiano o muori, guadagnò i punti necessari a farsi incoronare dal Papa imperatore a Roma nell’800. Il coupon comprendeva il massacro di 4.500 sassoni, nel 782 a Verden in quella che oggi è la Bassa Sassonia.
Per mille anni, dall’avvento del cristianesimo alla affermazione assoluta del potere del Vecovo di Roma, in Europa varie religioni si sono divise il rapporto degli uomini con Dio. Furono rapporti non sempre pacifici.
Il cristianesimo nasce a Roma, Roma ha conquistato mezza Europa e i Romani, avendo vinto, hanno scritto la storia come hanno voluto, Ma a leggere la storia dietro le pergamene romane, a volte viene il dubbio che popoli sottomessi, come i Galli, e mai sottomessi, come i Germani, fossero più ricchi e evoluti dei Romani conquistatori per fame e necessità.
Da un po’ di anni è nata questa rivendicazione di una Europa doc cristiana. Su questo si bloccò per molto tempo la nuova costituzione europea. Molti cattolici sinceri e perbene ne sono convinti. Berlusconi ci saltò sopra quando scoprì che Papa Benedetto XIV aveva un debole per la teoria proprio mentre lo stesso Berlusconi aveva bisogno del perdono per cancellare i suoi tanti peccati contro la morale cristiana. Così Berlusconi costrinse l’allora presidente del Senato Renato Schifani a andare in Polonia per recitare il suo confiteor sulle radici cristiane d’Europa. In Polonia, terra santa della intolleranza religiosa, terra dell’ultimo pogrom contro gli Ebrei, a nazismo caduto e Hitler morto.