Rai, Antonio Campo Dall'Orto si dimette ma non ancora Rai, Antonio Campo Dall'Orto si dimette ma non ancora

Rai, Antonio Campo Dall’Orto si dimette ma non ancora

Rai, Antonio Campo Dall'Orto si dimette ma non ancora
Rai, Antonio Campo Dall’Orto si dimette ma non ancora (Foto Ansa)

ROMA –  Rai, se non si fa presto finisce allo sbando. Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ha annunciato le dimissioni ma si è ben guardato ancora dal presentarle. Evidentemente aspetta ancora qualcosa per firmarle, come il mitico soldato italiano di Giarabub. Matteo Renzi gli ha dato il benservito in una intervista a Barbara Jerkov per il Messaggero, in cui ha detto: “Io ho scelto Campo dall’Orto e sinceramente mi dispiace che si sia dimesso”.

Angela Majoli sull’Ansa ha ricostruito le vicende degli ultimi giorni:

Un week end a Milano, una tregua in famiglia dopo le tribolazioni degli ultimi giorni, in attesa di scrivere la lettera di dimissioni alla presidente Maggioni e al cda, che dovrebbe essere inviata lunedì o al più tardi martedì. Dopo aver rimesso il suo mandato nelle mani del ministro Pier Carlo Padoan, il direttore generale uscente Antonio Campo Dall’Orto si è ritagliato una pausa lontano dalla Rai e da Roma, in attesa di una settimana che si preannuncia decisiva per la scelta del suo successore e per il futuro dell’azienda. Una volta accettate le dimissioni del dg, partirà il countdown per la nomina del nuovo capo azienda. Un passaggio delicato, che coinvolge le più alte sfere governative e politiche e si inserisce in una fase di grandi manovre tra i partiti sulla nuova legge elettorale e sul possibile voto anticipato. Formalmente, spetta alla presidente Monica Maggioni convocare il cda che deve prendere atto delle dimissioni di Campo Dall’Orto e manifestare l’intendimento di nomina del nuovo dg, proponendo uno o una rosa di tre nomi all’azionista. L’assemblea dei soci (…) formula l’intesa sul nome del successore che viene poi portato in cda. Tempistiche sulle quali è destinato comunque a pesare l’accordo politico sul nuovo nome.

Nel tam tam delle indiscrezioni prevale al momento l‘ipotesi interna. In pole position ci sarebbe l’attuale ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco, che potrebbe accettare un incarico da ‘traghettatore’ (e tra l’altro rientra già nel tetto di 240 mila euro imposto ai dirigenti Rai). Nella rosa dei candidati anche Luciano Flussi, ora a Rai Pubblicità, Valerio Fiorespino, già responsabile delle Risorse umane. Avrebbe chance anche l’ex dg Claudio Cappon (che, da pensionato, dovrebbe accettare un incarico gratuito). E ancora circolano i nomi di Giovanni Minoli (“Non ho detto di no, perché non me lo ha chiesto nessuno”, spiega), Paolo Ruffini, Nino Rizzo Nervo e Franco Bernabè.

(…) I dossier urgenti sul tavolo del vertice non mancano: su tutti, la regolamentazione del tetto ai compensi degli artisti (su cui Campo Dall’Orto ha proposto alcuni modelli di applicazione legati agli introiti pubblicitari), i palinsesti della prossima stagione, da presentare agli sponsor il 28 giugno a Roma e il 4 giugno a Milano, e il piano news, bocciato dal cda, sul quale lo stesso consiglio potrebbe affidare la delega alla presidente Maggioni.

(…) Matasse che dovrà sbrogliare il nuovo capo azienda: Campo Dall’Orto – che avrebbe rifiutato Rai Cinema e chiarito che non vuole alcuna buonuscita, ma soltanto lo stipendio che gli spetta fino all’ultimo giorno di lavoro – sarebbe intenzionato a lasciare la Rai non appena sarà trascorso il periodo di un paio di settimane concordato con il Tesoro per l’espletamento delle formalità burocratiche. Intanto però ha chiesto chiarezza sulla diffusione del verbale riservato del collegio dei sindaci sulla vicenda Anac: l’azienda ha avviato un audit interno per capire chi lo ha divulgato, attivando anche la Vigilanza Rai.

Ancora sul Messaggero, Marco Molendini racconta la grande fuga degli artisti dalla Rai, visto che si continua a parlare di abbassare i loro compensi, vuoi legandoli ad un tetto massimo o alla pubblicità:

Nelle cose della Rai le chiacchiere possono sempre più dei fatti. L’ultima che gira è quella sul bypassaggio del tetto dei compensi legandoli alla pubblicità. Si dimentica che Rai pubblicità, la ex Sipra, è una società per azioni concessionaria per conto della tv di Stato e i soldi che le arrivano da spot e telepromozioni finiscono in un calderone che nulla ha a che fare con le risorse artistiche.

Il clima di confusione attorno al tema, qualche effetto essenzialmente negativo lo sta producendo, anche perché i tempi sono strettissimi e i palinsesti devono essere cucinati in questi giorni. (…) In realtà il bailamme danni ne va facendo da tempo, per esempio da quando le trattative per riportare Paolo Bonolis a viale Mazzini si sono bruscamente interrotte e il conduttore se ne è rimasto tranquillamente a Mediaset. Ora, facendo la tara al chiacchiericcio, quali sono gli artisti che effettivamente rischiano di mollare baracca, burattini e traslocare altrove? In prima linea c’è sicuramente Fabio Fazio, più volte tirato in ballo per il suo compenso (2 milioni): il suo contratto scade ora e le sirene di La7 sono pronte a lusingarlo.

(…) La7 potrebbe anche rilanciare portando a casa il clan di Gazebo con Diego Bianchi, che ritroverebbe il suo partner Andrea Salerno, neodirettore di rete. Anche per Alberto Angela si dice che potrebbero suonare le sirene, in questo caso di Discovery, che, dopo essersi assicurato Maurizio Crozza, avrebbe bisogno di rafforzare il suo brand presso la platea generalista.

Uno che non ha più dubbi perché se ne è già andato è Nicola Savino, direzione Mediaset. E sulla rampa di uscita, ma non per motivi economici (la bocciatura del suo sito news), ci sarebbe anche Milena Gabanelli, almeno così ha fatto capire.

(…) I buchi da riempire sono un bel po’: per esempio il Festival di Sanremo. I tempi, anche in questo caso, sono già stretti e il dopo Conti non ha ancora un profilo. A Rai1 ci sarà da inventare anche la nuova domenica pomeriggio. Su Baudo la Rai sembrerebbe aver messo una pietra sopra (chissà perché), Massimo Giletti è tentato dai saluti. Una candidata ad almeno una parte del pomeriggio sarebbe Cristina Parodi. Anche Quelli che il calcio cerca un timoniere: si parla di Luca e Paolo. Con il quizman Amadeus, altro artista in scadenza, le trattative sono avviate per un biennale. Antonella Clerici (3 milioni lordi l’anno) non ha problemi essendo in costanza di contratto. Spento il vento della feroce polemica c’è aria di riabilitazione per Paola Perego, allontanata dopo il servizio sulle donne dell’est a Parliamone sabato: per lei si profila da subito un impegno per la stagione estiva.

 

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