Rai. Matteo Renzi: Cambiare la Gasparri. Manderà Rai3 e Rete4 sul satellite?

Rai. Matteo Renzi: Cambiare la Gasparri. Manderà Rai3 e Rete4 sul satellite?
Matteo Renzi con MAria De Filippi. Al servizio pubblico le “boiate bestiali” di Fantozzi

ROMA – Rai pubblica, Rai servizio pubblico, cosa vuole dire servizio pubblico?
Matteo Renzi ha aperto le ostilità:

“Il dossier sulla Rai va aperto sul serio. Siamo a un bivio. [La Rai deve] essere davvero servizio pubblico [e compiere] un’azione culturale.

La bordata più recente Matteo Renzi l’ha tirata sabato 14 giugno, parlando all’assemblea del Pd.
Secondo Matteo Renzi, i partiti devono uscire da Viale Mazzini:

“I partiti in questi anni hanno ceduto spesso a un atteggiamento di pensare di poter avere un ruolo, poter giocare un piccolo potere. È un dato di fatto oggettivo”.

Il Pd deve proporsi

“come strumento che tiene fuori l’interesse del singolo partito e porta dentro la Rai politica con la ‘P’ maiuscola. Una sfida alta, senza interessi di bottega, […] superando il piccolo cabotaggio di quei politici che cercano di avere un servizio in più nel tg regionale delle 22”.

Parole sacrosante. Un po’ meno queste, che la Rai non può finire

“in pasto al sindacato di turno che vive una realtà parallela”.

Il terreno è scivoloso, perché si tocca l’essenza del servizio pubblico:

“Con quel numero di dipendenti, quel numero di sedi regionali e quel potere pervasivo della politica non andiamo da nessuna parte”.

Che vadano eliminati gli sprechi e le ruberie nel sistema degli appalti è un dovere. Andare oltre genera sospetti.
Anche sui partiti c’è da dire: sostituirli con delle Fondazioni, come per le banche, puzza ma puzza tanto di occulto. Siena (Mps) e Genova (Carige) sono monumenti alla opacità delle Fondazioni. Meglio i partiti: trasparenti e soggetti al voto dei cittadini, come ben sanno Gianfranco Fini, Nichi Vendola e lo stesso Berlusconi, senza andare ai casi più remoti di Dc e Psi.
Matteo Renzi ha già annunciato che in autunno vuole cambiare la legge Gasparri e il sistema di nomine. Sarà interessante sapere come cambierà la legge Gasparri, visto che è il presupposto per mantenere Mediaset e anche Rai nella legalità della Costituzione.
Tutti dimenticano che Mediaset e Rai vivono da 20 anni in una situazione border line e che solo la bonaria tolleranza di una Corte costituzionale ha permesso ai due colossi della tv di non dovere mandare Rai3 e Retequattro sul satellite, come previsto dalla stessa Corte e dalla legge.
La legge Gasparri ha chiuso 20 anni di illegalità stabilendo che il digitale terrestre ha superato il limite delle risorse – canali tv disponibili, su cui la Corte costituzionale aveva prima difeso il monopolio Rai e poi aveva imposto a Rai e Mediaset di ridurre a due sole reti ciascuna quelle via etere. Il che non è mai avvenuto.
Cosa cambierà della Legge Gasparri Matteo Renzi? Tutta la legge o solo la governance Rai?
Una delle frasi pronunciate da Matteo Renzi davanti alla Assemblea del Pd è stata:

“Il duopolio con Mediaset è finito, il mondo è cambiato”.

Sono parole pesanti e inquietanti: finito il duopolio perché è rimasto il monopolio di Mediaset, forse sostituito dal duopolio Mediaset-Sky?
La massima non è stata illustrata, ma tutto fa pensare alla visione di un servizio pubblico che non disturbi i grandi padroni, Berlusconi e Rupert Murdoch, ai quali solo debba restare il compito di soddisfare i gusti e le bramosie popolari dei nuovi circenses.
Niente calcio per la Rai, niente Formula uno e nemmeno il ping pong. Servizio pubblico vuol forse dire dibattiti intellettuali da dormire ai titoli di testa? Le “boiate bestiali” che assillavano il povero Fantozzi?
Matteo Renzi, è stato scritto,

“respinge con stizza l’accusa «mossa ogni settimana», del «patto segreto col Cavaliere», legata a quella di voler smantellare la Rai”.

Ma non contano le parole, contano i fatti.

Gestione cookie