Lega, crolla il mito del ‘celodurismo’: “Viagra per Riccardo Bossi”?

Pubblicato il 11 Maggio 2012 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Oltre a tutti i problemi che sta affrontando la Lega in questo periodo sembra crollare anche l’ultimo mito del Carroccio: il “celodurismo”. Il quotidiano ‘Libero’, infatti, insinua sibillino che tra le varie spese dei Bossi pagate dal partito ci sarebbero anche delle pasticche di Viagra… per il maggiore dei figli del Senatur, quel Riccardo Bossi appassionato di rally e belle donne.

In un articolo a firma Matteo Pandini, si legge su Libero: Il dubbio viene leggendo l’ultima riga che Riccardo Bossi, figlio del Senatur e della prima moglie Gigliola Guidali, ha scritto all’ormai ex tesoriere Francesco Belsito. In una lettera datata 31 gennaio 2011 il ragazzo elencava le spesucce da coprire (si va dai 981 euro per il noleggio di una Clio ai 1.857 euro di multe, passando per leasing, carrozziere e assicurazione). Poi, alla fine, ecco la frase incriminata: c’è da coprire il “vecchio problema a base blu”.

Il popolo del Carroccio scuote la testa e non vuole credere che “il problema a base blu” sia il Viagra e lo stesso Riccardo Bossi smentisce così: “Fortunatamente faccio senza Viagra”. Il sospetto già di per sé, però, fa vacillare anche l’ultimo urlo goliardico a cui poteva aggrapparsi la Lega per resistere ai venti gelidi che la stanno tormentando. Cosa gli rimarrà adesso, a parte una mezza sconfitta alle elezioni comunali?