Salone Torino: Eva contro Eva, Ferrero archivia coppia rosa

Salone Torino: Eva contro Eva, Ferrero archivia coppia rosa
Giovanna Milella e Giulia Cogoli

ROMA – L’enfasi è una medicina che va presa a piccole dosi, specie quando si celebrano in anticipo matrimoni professionali come quello della “coppia rosa” Milella-Cogoli al vertice del Salone del Libro di Torino.

Evviva, hip-hip hurrà, finalmente due donne al comando! e via politicamente correggendo. Sono stati sufficienti tre mesi di convivenza perché Giovanna e Giulia – Eva contro Eva come nel film con Bette Davis e Anne Baxter  – finissero per tirarsi i capelli, nemmeno troppo metaforicamente.

Alla fine Giulia Cogoli, direttrice editoriale in pectore, è dovuta andarsene di casa, rimpiazzata senza tanti complimenti dal collaudato Ernesto Ferrero, storico direttore editoriale. Secondo la presidente Giovanna Milella lui è la persona giusta, “il suo ruolo garantisce, da un lato, continuità ed esperienza, dall’altro, equilibrio e creatività per le iniziative future, oltre a uno stile personale di gentilezza e capacità di dialogo con il mondo della cultura”.

Ergo, Cogoli non garantiva, non era equilibrata, non era gentile, non dialogava, non creava: alla faccia della solidarietà femminile. Che poi, alla fine, come nelle migliori famiglie e in tutte le convivenze possibili, i problemi sono sempre gli stessi, i soldi, l’affitto… Un miliardo di buco di bilancio, le istituzioni, da Fassino e Chiamparino in giù, hanno deciso che basta.

E l’affitto del Lingotto, caro gli costa. Forse ha ragione la consigliera grillina Chiara Appendino che a spasso ci avrebbe mandato tutte e due (e non per questo è accusabile di misoginia):  “Non serve una due diligence – dice la consigliera – per capire che il problema dei conti sia l’affitto del Lingotto“. In ogni caso Milella promette una “edizione festosa” mentre si impegna a lanciare una buchmesse capace di “formare un lettore consapevole”, nientemeno.

L’altra Eva intanto ripensa ai bei tempi del Festival della Mente di Sarzana. Nei ritagli di tempo passa un paio di ore (ieri, Ansa) in Procura, dove i giudici le chiedono ancora, come persona informata dei fatti, del vecchio presidente del Salone Rolando Picchioni. Storie di peculato, false fatturazioni. Cose brutte. Cose da uomini?

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