Salvataggi “Mare nostrum”. Gli inglesi: incoraggiano e causano più morti

Salvataggi "Mare nostrum". Gli inglesi: incoraggiano e causano più morti
Salvataggi “Mare nostrum”. Gli inglesi: incoraggiano e causano più morti

ROMA – Mare Nostrum sarà ufficialmente rimpiazzata il primo Novembre dall’operazione Triton, organizzata con la struttura Frontex, ma la Gran Bretagna si sgancia, annunciando che non parteciperà ad operazioni di soccorso di migranti che si dirigono verso le coste dell’Europa.

Le posizione ufficiale del governo inglese è stata affidata alle parole del ministro degli Esteri, Joyce Anelay:

 “Non non sosteniamo le operazioni di ricerca e salvataggio previste nel Mediterraneo”, ha spiegato il segretario di Stato per gli Affari esteri britannico, Joyce Anelay, dal momento che riteniamo che queste operazioni “creino un ‘fattore d’attrazione’ involontario, incoraggiando piu’ migranti a tentare la traversata pericolosa del mare e conducano quindi a piu’ morti tragiche e inutili”.

Da qui, la politica di Londra volta a concentrarsi “sui Paesi d’origine e di transito”, lottando contro gli scafisti. A precisare la posizione britannica e’ stata una nota dal Foreign Office in relazione a un’interrogazione alla Camera dei Lord sul contributo aereo o navale di Londra ai salvataggi in mare di migranti. Il contenimento dell’immigrazione è una delle priorità nell’agenda del premier britannico, David Cameron, che deve fronteggiare la crescente popolarità degli anti-europeisti dell’Ukip, decisi sostenitori della linea dura contro migranti e clandestini.

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