ROMA – Via i vini pregiati dalla bouvette, via i biscotti (ma perché?), via le targhette con su scritto “riservati ai parlamentari”, via i 30 collaboratori che dovevano essere assunti al foto finish: anche la Camera dei deputati diventa “grillina”.
Racconta l’agenzia Dire che, in vista dell’approdo in Parlamento dei 163 parlamentari del Movimento 5 stelle, sono sparite le targhette ‘riservato ai parlamentari’, i vini pregiati alla buvette e i biscotti. Non solo. Funzionari e commessi, iniziano a reclamare maggiore trasparenza, condannano la censura preventiva a cui sono sottoposti dall’amministrazione, e contestano i giornalisti parlamentari: “Sono famelici, sono troppi e si permettono pure falsi scoop moralizzatori”, dicono. Proprio come Grillo.
La ‘rivolta’ grillina dei lavoratori di Camera e Senato, a quanto dice la Dire, è avvenuta alcuni giorni fa, nel corso di una riunione di cui resta a memoria un burocratico comunicato sindacale, a firma di A.S.PA, associazione sindacale parlamentare, tra le piu’ influenti e storiche. All’ordine del giorno c’era la delibera dell’ufficio di presidenza della Camera con la quale Montecitorio avrebbe dovuto assumere 30 collaboratori nei ruoli dirigenziali. Una prassi di fine legislatura, questa, contestata tuttavia da una parte del personale interno, anche perché comporterebbe un aumento di costi per 3 milioni di euro.