Sesto, si indaga su consulenze Guido Rossi: “Inutile”. Ma come si fa a dirlo?

ROMA – Sul Corriere della Sera si legge che la Corte dei conti indaga su una consulenza che il comune di Sesto San Giovanni ha affidato dal 2007 al 2011 al giurista Guido Rossi per il progetto di trasformazione dell‘area Falck. Perché indaga? Perché, dice, non è stato prodotto nessun risultato, nessun documento da questa consulenza pagata 60mila euro l’anno. Ma se Rossi, professionista di chiara fama, come ha poi scritto al Comune a suo tempo, aveva prestato la sua consulenza durante delle riunioni, quale documento doveva essere prodotto? Ci deve essere qualcosa di scritto per aver lavorato? Come si fa insomma a bollare una consulenza come “inutile” solo perché non ha prodotto scartoffie ufficiali?

Il Corriere della Sera, in un articolo a firma Giuseppe Guastella, descrive così la storia:

Una consulenza «inutile» alla quale «non è corrisposto alcun elaborato e/o relazione, neppure sintetica»: la Procura della Corte dei conti della Lombardia cita in giudizio l’ex direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni per una consulenza economico-finanziaria dal «carattere generico, indeterminato e aleatorio» sul progetto di trasformazione dell’area Falck affidata all’avvocato e professore Guido Rossi.

Giurista, ex presidente della Consob ed ex senatore indipendente eletto nelle liste del Pci.L’incarico da 60 mila euro l’anno Iva compresa fu affidato a Rossi nel marzo 2007 e rinnovato nel settembre 2008, nell’aprile 2010 e nel luglio 2011. L’assegnazione, firmata dall’allora direttore generale Marco Bertoli (indagato nell’inchiesta della Procura di Monza che ha coinvolto anche l’ex sindaco ds Filippo Penati), prevedeva che le prestazioni del consulente dovessero riguardare anche «la partecipazione agli incontri» tra il Comune, il progettista e la società realizzatrice dell’intervento per la «individuazione delle opzioni e soluzioni istituzionali» che fossero «preferibili per la tutela degli interessi pubblici e collettivi» e «tutte le attività che il Consulente riterrà necessarie ed opportune, secondo il suo prudente apprezzamento».

La quarta e ultima consulenza, 22 luglio 2011, aumentava a 61.200 euro il compenso che, però, in questo caso non è stato versato perché Rossi ha rinunciato all’incarico dopo che il 21 marzo 2012, per procedere al pagamento, il segretario generale del Comune Mario Spoto gli aveva chiesto una «sintetica relazione sulle attività svolte». Con una lettera del 26 aprile 2012, Rossi rispondeva: «La mia attività è consistita nella tenuta di riunioni con il Sindaco Oldrini, con il dott. Bizzi e con la società Deloitte, incaricata di svolgere l’attività di analisi economico finanziaria del Piano, esaminandone gli elaborati (agosto 2011); numerose sessioni, anche telefoniche con il progettista del proponente, arch. Renzo Piano».

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