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Usa – Russia, Obama vs Putin: Diritti degli omosessuali nuovo terreno di scontro

di Marco Benedetto |10 Agosto 2013 23:48

Obama e Putin, gesti forse un po’ equivoci

“Il comunismo è morto. Ora la guerra fredda si fa pro o contro i gay“.

Questo titolo del Giornale di Berlusconi definisce i termini dello scontro fra Usa e Russia, nel ventunesimo secolo:

“La questione omosex nuovo terreno di lotta tra Cremlino e Washington”.

Luciano Gulli prevede che

“finiremo per rimpiangere gli anni della Guerra Fredda; quella vera, quando sugli spalti del Cremlino, catafratti nei loro cappotti siberiani, così rigidi sull’attenti da rasentare il rigor mortis, c’erano i Breznev, i Cernenko, gli Andropov: mummie di un Potere il cui indiscusso machismo (quantomeno pubblico) era subliminalmente incarnato da quei missili che sfilavano sotto di loro, sulla Piazza Rossa.

“Da allora, in un Cremlino tutto al maschile, non è cambiato granché, sotto questo profilo. A differenza dell’America, dove le nozze gay, a testimonianza della formidabile capacità di pressione della lobby omosessuale, sono da qualche settimana legge dello Stato. Ma che questo – ovvero il quantum di libertà e di diritti cui hanno diritto i gay – potesse diventare terreno di scontro fra Putin e Obama, accentuando la reciproca antipatia, era difficile da vaticinare, fino all’altro ieri”.

Una legge promulgata a giugno da Vladimir Putin punisce

“con multe e perfino la detenzione fino a 15 giorni la «propaganda» omosessuale in presenza di minori”.

Luciano Gulli traduce:

“Qualsiasi atteggiamento considerato espressione di una minoranza sessuale, se espresso sfacciatamente in pubblico, può essere sanzionato”.

A ben vedere, sarebbe misura di civiltà e di rispetto reciproco estendere la norma ad atteggiamenti spinti, anche eterosessuali. Su questa strada peraltro sono già avviate le donne della sinistra italiana, quando, Laura Boldrini in testa, vogliono colpevolizzare e vietare le donne discinte in pubblicità: sarebbe singolare che si punisce una donna in posa un po’ osé in un cartellone pubblicitario e la si lascia far franca a due che si abbandonano a dolci baci e languide carezze in pubblico.

In ogni caso, riporta il Giornale, la nuova legge di Putin

“è considerata discriminatoria dalle organizzazioni per i diritti civili, ma Putin sa bene che la maggioranza dei russi la pensa come lui. Dall’estero, però, le critiche continuano ad arrivare sempre più forti, soprattutto nell’ottica degli eventi sportivi internazionali che la Russia si appresta ad ospitare: i campionati di atletica, cominciati  a Mosca, e in febbraio le Olimpiadi invernali di Sochi”.

Secondo il Giornale, dietro le polemiche c’è

“uno scontro diretto, e neppure troppo mascherato, fra Obama e Putin è sicuro. «Non ho tolleranza alcuna – dice Obama sul punto – per i Paesi che tentano di trattare le persone gay o lesbiche o transgender in modo intimidatorio o che li danneggi”.

“I gay russi, comunque, non sono soli. Lo garantisce Lady Gaga. «Combatteremo per la vostra libertà», proclama la signora Germanotta, pronta a schierarsi per la causa”.

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