COLONIA – Ecco un nuovo video del Capodanno di Colonia (Germania) pubblicato dal sito del giornale Bild, che vende 2,7 milioni al giorno della edizione su carta.
Quel che si vede nel video può impressionare i tedeschi, che quelle cose le fanno solo in casa d’altri, a volta, in passato, anche incuranti se nel fuoco finiva un po’ di gente di razza inferiore come italiani, greci, russi. Sono immagini che non devono impressionare certo noi italiani che siamo abituati a ben altro. Se ci si aggiunge che a sparare razzi e petardi e mortaretti erano stranieri con la pelle unta e scura, si può ben capire l’obbrobrio.
Il video è stato girato quella sera e dura 4 minuti e 3 secondi ed è visibile sul sito della Bild. Cliccare qui.
Nel video già pubblicato su Blitz l’angolo di ripresa era dai gradini della Cattedrale di Colonia e la scena è dominata dal palazzo ultra moderno della stazione ferroviara, in quello pubblicato dalla Bild la cattedrale è di fronte e la stazione appare sulla sinistra.
La piazza è quasi un fenomeno urbanistico unico, perché vi convivono fianco a fianco la cattedrale, antica e bella e la stazione ferroviaria, tutta vetro e acciaio.
Nei video non si vedono scene di stupro o violenza, si vedono alcune donne spaventate dai botti in mezzo alla folla, una scena più confacente a Roma o Napoli che a una città della Germania.
Con tutta la comprensione per le poverette capitate là in mezzo e aderendo al dogma neo femminista che una donna ha il diritto di circolare discinta in centro senza che nessuno la molesti, a ben guardare queste immagini non si può non considerare che:
– fuochi d’artificio e petardi la notte di Capodanno sono scena comune a tutte o quasi le città d’Italia;
– mille uomini, bianchi, neri, o rossi concentrati in una piazza a far baldoria subiscono una caduta dei freni inibitori un po’ superiore, ma non tanto, a quella di un gruppo di studenti e studentesse di una scuola di preti o monache.
– se quegli uomini vivono in un clima di astinenza sessuale prolungato, lontano da casa e dalle famiglie, in un paese che, correttezza politica e birignao di sinistra a parte, “gli vuol male” come vuol male a tutti i nuovi arrivati se non milionari, shakerate o mescolate ma il risultato è esplosivo;
– è vero che anche le puttane hanno diritto di festeggiare in strada davanti ai loro bordelli, ma con tutto il rispetto possiamo concedere a quei criminalissimi le attenuanti generiche e anche quelle della provocazione ambientale? Pare infatti che ad Amburgo il caos si sia concentrato nel quartiere a luci rosse di St. Pauli, dove anche alle 10 del mattino di un giorno feriale emanano segnali non certo ispiranti alla preghiera e alla meditazione.
– sempre fermo il restante di tutti, uomini e donne, di andare dove vuole all’ora che vuole e che nessuno la o lo molesti e la polizia li protegga in diretta, chi va a festeggiare capodanno alla stazione Centrale di Milano o a Termini di Roma, esemplari di Casbah 2.0? Ci portereste i vostri bambini o le vostre sorelle?
Erano comunque poche le donne in piazza, in quella piazza, a Colonia, la notte di Capodanno e quello che hanno passato è finito sui giornali di tutto il mondo, rendendo ancor più complessa la situazione già difficile del rapporto fra profughi dal Medio Oriente, Siria nel caso particolare, e europei, specie se di ceppo caucasico.
Una risulta essere stata stuprata, altre 60 hanno sporto denuncia per molestie. Nel frattempo la polizia di Amburgo ha reso noto che sta indagando su reati simili a quelli avvenuti a Colonia, sempre nella sera di capodanno. Luogo delle aggressioni è stata la Reeperbahn, la via nel quartiere St. Pauli famosa per i locali a luci rosse. Anche qui gruppi di uomini hanno circondato e molestato sessualmente donne che festeggiavano l’inizio del nuovo anno, derubandole di soldi e telefonini. Un portavoce della polizia ha spiegato che si indaga su 9 casi.
Alcune vittime hanno raccontato ai media tedeschi la loro notte dell’orrore. La 27enne Anna ha descritto allo Spiegel online il suo arrivo con il fidanzato alla stazione centrale di Monaco con queste parole: “L’intera piazza era gremita di soli uomini. C’erano poche donne isolate, impaurite, che venivano fissate. Non posso descrivere come mi sono sentita a disagio”.
Altre donne hanno raccontato di essere state circondate, palpate, molestate e derubate.
La massa di un migliaio di uomini si è poi frantumata in gruppi più piccoli, di 50 persone circa ciascuno, che hanno proseguito la caccia alle donne e hanno lanciato, secondo quanto raccontato dalla polizia, una quantità fuori dall’ordinario di petardi e fuochi d’artificio. L’orrore è durato fino a notte fonda, le bande di uomini, in gran parte ubriachi, non si sono fatti impressionare neppure dall’intervento della polizia, sempre più massiccio.