ISTANBUL – Sono 150 le persone in stato di fermo di polizia per le manifestazioni del Primo maggio a Istanbul. A partire dalla mattinata, tafferugli si sono verificati nel centro di Istanbul, dove manifestanti e rappresentanti dei sindacati hanno tentato di forzare il blocco che la polizia ha disposto intorno a piazza Taksim, dopo che il prefetto di Istanbul ha vietato qualsiasi tipo di manifestazione in occasione della festa dei lavoratori.
Due persone sono state arrestate per aver tentato di aprire uno striscione nell’area interdetta, altre due donne sono state fermate per aver tentato di scavalcare le transenne che cingono la piazza, un corteo di 30 persone e’ stato stoppato da un cordone di polizia mentre marciava dal quartiere di Besiktas verso Taksim.
Alcuni scontri si sono verificati in diverse arterie che conducono alla piazza : circa 300 dimostranti in corteo sono stati fermati con i proiettili di vernice sparati dalla polizia, diversi i fermati una volta che il corteo è stato disperso. Stessa sorte per un diverso e più piccolo corteo, che ha rifiutato di abbassare gli striscioni preparati in occasione della festa dei lavoratori.
Imponenti le misure di sicurezza poste in essere dalla prefettura della metropoli sul Bosforo: 30 mila agenti in servizio, chiuse quattro stazioni della metropolitana, le più vicine alla piazza, cosi come le due linee di funiculare che portano nel cuore della città e la metro.
Le più importanti sigle sindacali turche hanno dirottato nel quartiere periferico di Bakirkoy le celebrazioni e le proteste, che riguardano sopratutto l’alta percentuale di disoccupati in Turchia, pari a circa il 13%.
Una scelta fatta dopo che le manifestazioni a Taksim sono state vietate, lo scorso 24 aprile e dettata dall’intenzione di evitare scontri e violenze tra polizia e manifestanti. Piazza Taksim ha infatti assunto un significato simbolico dopo che, nel 1977, 34 persone caddero sotto i colpi di mitragliatrice sparati sulla folla dal terrazzo dell’Hotel Marmara. Una tragedia che ha fatto del primo maggio in Turchia un giorno di scontri, ripetutisi a cadenza annuale e spesso sfociati in episodi di violenza e un alto numero di fermi e arresti tra i manifestanti.