Ama, cocaina e furti di rame tra i rifiuti di Rocca Cencia durante il lavoro (video)

(Operaio Ama sniffa cocaina nello stabilimento di Rocca Cencia – La coca e la danza di Fabrizio Peronaci)

(Furti di rame a Roccia Cencia – Il furto dell’oro rosso di Fabrizio Peronaci)

Ama Roma
Camion dell’Ama

ROMA – Un operaio Ama che sniffa cocaina nello stabilimento dei rifiuti di Rocca Cencia, altri operai che rubano il rame per poi rivenderlo a caro prezzo. Il Corriere della Sera pubblica l’inchiesta di Fabrizio Peronaci, documentata da due video girati nello stabilimento Ama a Roma da alcuni colleghi stanchi del degrado.

Peronaci racconta le immagini dei video:

“Rocca Cencia, estrema periferia est, due passi nell’inferno. Poco più in là, oltre il portellone che dovrebbe essere sigillato e invece è irresponsabilmente spalancato, c’è un capannone da cui proviene a folate tanfo irrespirabile. É il deposito Fos, la frazione organica scartata dal processo per la produzione di combustibile. Tonnellate di rifiuti, i nostri avanzi di tutti i giorni, in putrefazione. Concentrazione batteriologica spaventosa.

Il cocainomane porta le mani alla bocca. Sniffa, tira su col naso. Gesti usuali, meccanici. Due, tre volte. Poi si alza barcollando, va verso il magazzino. Entra alzando le braccia, ruota su se stesso. Balla e intona cori da stadio. La voce rimbomba, l’effetto è spettrale. Mentre dalla soglia, senza essere visto, qualcuno tiene il telefonino in funzione Rec e documenta tutto. «Chi non salta / giallorosso è / è…»

L’esagitato ora punta verso la montagna di monnezza, per un attimo sembra che voglia tuffarcisi dentro. Poi si ferma, si piega, raccoglie qualcosa… Lo stato d’alterazione è evidente, pericolosissimo: ma, buon per lui, in un baluginio di coscienza fa dietro front. Torna all’aperto, al riparo dai miasmi pestilenziali”.

Sul Corriere della Sera Peronaci scrive del degrado dell’Ama, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti a Roma, finita al centro di polemiche per le presunte assunzioni di familiari, promozioni ai sindacalisti ed appalti sospetti.

Oltre al video dell’operaio cocainomane, racconta Peronaci, tre operai stanchi gli hanno consegnato anche un secondo video in cui viene rubato del rame dal deposito per la selezione dei metalli. Sui nastri ci sono parti meccaniche, utensili, pentole, ferri arrugginiti da cui estrarre “l’oro rosso”.

Peronaci scrive poi del suo incontro con il “regista” del video:

“Adesso, all’appuntamento semi-clandestino in un bar sulla Casilina, a un paio di chilometri da Rocca Cencia, avviene lo scambio. Arrivano in tre, il «regista» e due colleghi solidali. «Ecco i filmati, fanne buon uso», sibila l’Uomo del telefonino, allungando il pugno con dentro la chiavetta Usb.

«É giusto scoperchiare il marcio di questa azienda – spiega -. I vertici devono sapere tutto, la smettano di tenere la testa nella sabbia». Lo fai anche per te? Una vendetta? Risposta immediata, quasi uno scatto d’orgoglio: «Diciamo che questi video, se un giorno uno di noi fosse ammazzato sul posto di lavoro, costituirebbero perlomeno un indizio…». Ma lo dice senza rancore, quasi con ironia: «La verità è che io, quando entrai in Ama, ci credevo, volevo dare un senso alla fatica quotidiana… É una questione di dignità: così non si può andare avanti»”.

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