La riflessione di Reppucci, che specifica di valutare come genitore, si sposta anche sul ruolo delle forze dell’ordine: ‘Non possono fare da badanti e tutori alle famiglie”. ”Se io avessi un figlio e lo vedessi per strada con la bottiglia in mano lo prenderei a schiaffi”, afferma il prefetto ai microfoni di Umbria 24.
Non si è fatta attendere la reazione del premier: Matteo Renzi viene infatti descritto come “furente” da fonti a lui vicine, avrebbe chiesto informazioni sull’accaduto al ministro dell’Interno Angelino Alfano e sarebbe pronto a chiedere interventi immediati nei confronti del prefetto.
Durissima anche la reazione del procuratore distrettuale Antimafia di Perugia Antonella Duchini: ”Mi dissocio da Reppucci. Le famiglie non devono sentirsi isolate, ma supportate e coinvolte”.
A discutere della lotta allo spaccio e come smontare l’immagine di Perugia come ”capitale della droga”, erano presenti il procuratore generale della Corte d’Appello perugina Giovanni Galati, il questore Carmelo Gugliotta, il colonnello dei Carabinieri Angelo Cuneo e quello della Guardia di Finanza Vincenzo Tuzi. E’ anche vero che proprio sul tema della criminalità e sullo spaccio si è giocata l’ultima campagna elettorale, che ha visto la clamorosa sconfitta del candidato del Pd, il sindaco uscente Vladimiro Boccali, al secondo turno.
La difesa del Prefetto: “E’ stato un gigantesco fraintendimento del senso che volevo dare alle parole. Nessuno vuole il suicidio di nessuno. Volevo solo scuotere”. Antonio Reppucci, interpellato dall’ANSA, ha replicato così a chi chiede la sua rimozione dopo le polemiche seguite a quanto detto sul problema droga in città. Il prefetto ribadisce che il suo “è stato solo un invito a fare squadra, a fare sistema”. “Ho voluto invitare – ha aggiunto Reppucci – a difendere Perugia. A fare gioco di squadra tutti insieme, con magistratura e forze di polizia che fanno già un lavoro egregio. A loro si devono unire però anche le forze della società civile, compresa la famiglia. Bisogna fare attenzione ai rapporti con i figli – ha concluso il prefetto – per non sentire dopo il peso di un fallimento”.
Il video riportato da Repubblica: