ROMA – Boris Johnson è in condizioni “stabili”, ha trascorso “una notte confortevole”, non è sottoposto a “ventilazione meccanica”, non risulta aver sviluppato una polmonite ed è persino “su di morale”.
Queste le ultime notizie sul primo ministro inglese. Primo ministro che da ieri, quindi lunedì 6 aprile, è ricoverato in terapia intensiva.
Il ricovero di Boris Johnson “è stato uno shock per noi, perché lui non è solo il nostro primo ministro e il nostro capo, ma anche un collega e un amico”.
Lo ha sottolineato oggi il ministro degli Esteri e suo supplente, Dominic Raab, nel briefing di Downing Street sull’emergenza coronavirus, ribadendo che Johnson ora è stabile e riceve “cure eccellenti”. E aggiungendo che in sua assenza spetterà alla “responsabilità collettiva del gabinetto” prendere le decisioni: decisioni su cui “non esiteremo e non batteremo ciglio”.
Raab ha poi insistito sulla responsabilità collettiva del consiglio dei ministri anche quando un giornalista gli ha chiesto se ritenesse di avere adesso i poteri per disporre “cambiamenti significativi” di strategia sull’emergenza coronavirus o su altri dossier di governo qualora la situazione lo chiedesse in perdurante assenza del primo ministro.
Mentre si è detto fiducioso che Johnson riuscirà a “venire fuori” dall’attuale difficoltà e a guarire.
Sulla durata del suo mandato di supplente ha comunque detto che il premier gli ha attribuito il ruolo per tutto il tempo che “sarà necessario”.
Quanto all’andamento dell’epidemia, Raab ha infine ribadito che “non è il momento” neppure di pensare di abbassare la guardia sulle misure restrittive del lockdown. Misure che secondo il chief medical officer, Chris Whitty, e il consigliere scientifico di Downing Street, Patrick Vallance, presenti alla conferenza stampa di giornata al suo fianco, stanno iniziando a funzionare grazie a un “calo sensibile” dei contatti sociali; ma su cui bisogna rimanere rigorosi poiché si ha che fare con “un virus estremamente facile da prendere”. (Fonte: Ansa).
Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev.