Campania, De Luca chiede il lockdown. E scatta la guerriglia VIDEO

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, chiede un nuovo coprifuoco: e in serata scatta la protesta con guerriglia

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiede il lockdown e scatta la guerriglia. Un migliaio di giovani a volto coperto, tra cui molti militanti del circuito ‘antagonista’ e non solo, sono scesi per le strade a Napoli nella prima serata di coprifuoco alle 23. Protestavano contro la stretta anticovid varata dal governatore De Luca.

Ci sono stati scontri con la polizia e lanci di lacrimogeni e petardi, soprattutto davanti al palazzo della Regione. Un cassonetto è stato dato alle fiamme, mentre bottiglie di vetro sono state scagliate contro gli agenti.

I manifestanti sono scesi in strada organizzati da un tam tam partito sui social. A protestare non sono commercianti e piccoli imprenditori che lo hanno fatto pacificamente, ma giovani radunatisi nelle zone tradizionalmente frequentate da universitari e galassia antagonista.

“Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza”., il commento del questore di Napoli Alessandro Giuliano sulla guerriglia urbana in città.

L’allarme di De Luca

“Siamo ad un passo dalla tragedia, serve un lockdown nazionale”, con i contagi Covid che superano i 19mila casi in un giorno, aveva detto il presidente De Luca rendendo esplicito il pressing che arriva anche dagli scienziati e da pezzi della maggioranza affinché il governo metta in campo un intervento drastico per fermare l’impennata della curva epidemiologica.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per il momento dice no: “Dobbiamo scongiurare un secondo lockdown generalizzato”. Ma il premier sa che il tempo stringe e che saranno necessarie nuove misure.

Quali, è l’argomento delle riunioni di queste ore anche sulla base dell’allarme che arriva del monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità: “La situazione è grave. Bisogna limitare i i contatti, la popolazione resti a casa quando possibile. Servono restrizioni di attività non essenziali e della mobilità”.

La linea del governo resta quella ribadita anche oggi dal premier: “Dobbiamo contenere il contagio puntando a evitare l’arresto dell’attività produttiva e lavorativa, la chiusura degli uffici pubblici, come la chiusura delle scuole”.

Le ipotesi sul tavolo sono dunque diverse e una decisione non è stata ancora presa: si va da un coprifuoco generalizzato che potrebbe essere anticipato al tardo pomeriggio a chiusure ‘a tempo’, da un minimo di due settimane a un mese, fino al divieto di spostamento tra le regioni. (Fonti: Ansa, Agenzia Vista)

 

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