BOLOGNA – E’ tornato a colpire Cesarin Roberto Tivadar, noto come il “palpeggiatore di Bologna“, l’uomo che a gennaio 2014 seminò la paura nella zona universitaria di Bologna. La squadra mobile lo ha fermato per l’aggressione ad una studentessa ventenne, avvenuta all’alba di domenica.
Interrogato dagli investigatori, ha confessato. Tivadar, di origini rumene, ha pesantemente molestato una studentessa che aveva cominciato a seguire da piazza Maggiore in vicolo Santa Lucia, nella zona universitaria della città emiliana.
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La studentessa è riuscita a scappare da quello che poteva diventare un vero e proprio stupro ferendo l’aggressore col telefonino. Fatta la denuncia, la descrizione fornita e le telecamere della zona non hanno lasciato dubbi: per gli inquirenti si trattava di Tivadar che è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale.
Il ragazzo era stato arrestato 4 anni fa con le stesse accuse ed aveva patteggiato una pena 2 anni dopo essere stato rintracciato a Copenaghen in Danimarca. Dopo aver scontato un periodo agli arresti domiciliari era stato rilasciato con obbligo di braccialetto elettronico.
Cesarin che vive a Bologna con la madre, dopo l’arresto si è giustificato dicendo di essere stato ubriaco. Si tratta della stessa giustificazione usata quattro anni fa. Agenzia Vista di Alexander Jakhnagiev pubblica il servizio trasmesso da E’ Tv che mostra le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona.
