Claudio Cicero, consigliere a Vicenza: “Nomadi vivono come maiali nel letamaio”

Claudio Cicero, consigliere a Vicenza: "Nomadi vivono come maiali nel letamaio"
Claudio Cicero

VICENZA –  “I nomadi? Vivono nello sporco, come fanno i maiali che stanno nel luamàro (letamaio, ndr), e non sono abituati a stare in un ambiente pulito”: così il consigliere comunale d’opposizione a Vicenza Claudio Cicero (lista Cicero a 360 gradi) ha definito una comunità di famiglie nomadi che vive nella città. E lo ha fatto, spiega Gian Maria Collicelli sul Corriere del Veneto, in un’aula del Consiglio.

Ovviamente queste parole hanno scatenato critiche da tutte le parti. L’associazione Sinti italiani ha parlato di “frasi di stampo nazista”, il sindaco, Achille Variati, le ha definite “inaccettabili”, per gli esponenti di Sel in consiglio sono parole “incompatibili con la carica di consigliere”.

Il tema nomadi è caldo, come spiega Collicelli:

“Il Comune ha finanziato lavori per 230 mila euro al più grande campo nomadi della città, in via Cricoli e l’intervento, previsto dai fondi statali emanati nel 2009 dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, terminerà entro fine mese.

Nel frattempo, da luglio scorso, 90 famiglie nomadi sono state trasferite in un’area provvisoria poco distante dal campo da dove, però, alcune famiglie non si vogliono più spostare («I lavori sono stati fatti male ed è il periodo più freddo dell’anno» hanno spiegato nei giorni scorsi). Parole che hanno suscitato la reazione del mondo politico cittadino e il dibattito è finito in Consiglio comunale.

Qui, Cicero ha esposto la sua tesi: «Come si possono permettere minimamente di affermare che non gli piace il campo? Certo che non gli piace, avete mai provato a vedere dove stanno i maiali? Stanno bene in quello che i vicentini chiamano luamàro perché non stanno nel pulito ma nello sporco. E allora, a loro, vedere questo campo così pulito non gli va bene, perché sono abituati a stare in un altro ambiente».

Il consigliere, capogruppo della lista «Cicero a 360 gradi» e già candidato sindaco alle elezioni comunali del 2013, non è nuovo a uscite forti e atteggiamenti provocatori. Nel 2012, una foto che ritraeva un calendario del Duce esposto nel suo ufficio nei palazzi comunali lo fece uscire dalla maggioranza e perdere la delega di consigliere delegato alla Mobilità”.

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