ROMA – Un Ncc (acronimo per Noleggio con Conducente) passa davanti all’Hotel Palatino (in via Cavour a Roma), vede un’ambulanza e delle persone vestite con la tuta anti virus (una specie di scafandro). L’associazione con il coronavirus è immediata. La battuta con la disillusione tipica del romanesco pure: “Eccallà, semo fatti!“. Che si potrebbe tradurre grossolanamente con “Ecco, siamo spacciati”, ma che in italiano non rende come in dialetto.
Lui non lo sapeva, ma si trattava dei soccorsi arrivati per un turista cinese, arrivato a Roma da un paio di giorni. Subito sono scattate tutte le procedure disposte per il coronavirus. Il personale dell’ambulanza, con mascherine e tute bianche, ha soccorso l’uomo che aveva febbre e lo ha trasportato all’ospedale Spallanzani per essere sottoposto al test.
Coronavirus a Roma, migliaia di prenotazioni cancellate negli hotel.
“Da quando è iniziato l’allarme per il Coronavirus solo a Roma abbiamo registrato qualche migliaio di prenotazioni cancellate negli hotel, tra persone e gruppi. E’ molto verosimile che stia accadendo lo stesso nel resto d’Italia e d’Europa. Per ora le cancellazioni riguardano i primi dieci giorni di febbraio e stiamo cercando di capire cosa succederà.
Ci sono strutture molto in difficoltà: ad esempio quelle più periferiche di Roma che lavorano molto con i gruppi cinesi”. Lo dice all’ANSA il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. Tale fenomeno, secondo Roscioli, ha fatto registrare un incremento inevitabile “da quando diverse compagnie aeree hanno annunciato lo stop ai voli da e per le Cina. Per ora le cancellazioni riguardano i primi dieci giorni di febbraio”. E non sono solo i cinesi a ritirare le loro prenotazioni: “Cominciamo a ricevere cancellazioni anche da altri mercati – riferisce -. E’ lo specchio di una psicosi, la gente preferisce non viaggiare in questo periodo. Ad oggi quest’ultimo non è un fenomeno ancora preoccupante, ma monitoriamo”. (Fonte: Ansa).