Coronavirus, Cartebellotta (Gimbe): “A Natale 9-10mila in ospedale, mille in terapia intensiva. Cifra gestibile” VIDEO

Lo scenario “tsunami” non ci sarà. Parola di Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe che parla di ifra gestibile”. 

Coronavirus, a Natale avremo mille in terapia intensiva. La situazione nei prossimi mesi sarà gestibile. Saranno invece circa 9-10mila le persone ricoverate. 

A dirlo è Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe. Cartabellotta è intervenuto al Forum Sistema Salute a Firenze.

Lo scenario “tsunami” Covid-19 di febbraio e marzo scorsi “non dovremmo più riviverlo”.

“Perché la curva dei contagi è monitorata e non ci sono carenze di dispositivi”.

Spiega Cartabellotta: “È impossibile ipotizzare una seconda ondata come la prima”.

“Ma dobbiamo entrare nell’ottica che dal 3 giugno siamo ripartiti dal via e stiamo monitorando la risalita della curva”.

“Poi, complice una estate un po’ troppo allegra, con decisioni che non dovevano essere prese, come la riapertura delle discoteche, la curva è risalita”.

Coronavirus, a Natale mille persone in terapia intensiva. Ciò nonostante i casi siano passati “da 1.400 casi a settimana a 1.400 al giorno. Anzi, ora la media è 1.700”.

“9-10 mila ospedalizzati, mille in terapia intensiva” 

“Con questo ritmo di crescita lineare e non esponenziale – sottolinea -, potremmo arrivare a Natale a 9-10 mila ospedalizzati, con mille pazienti in terapia intensiva, una cifra gestibile”.

Cartabellotta si ferma qui: “Previsioni per i mesi successivi ora non possiamo farle”.

“Caccia al vaccino per l’influenza”

La Fondazione Gimbe, nei giorni scorsi aveva parlato anche del vaccino contro l’ifluenza. Per la Fondazione, quello che vivremo è una vera e propria “caccia”, malgrado il Governo e i medici stiano invitando tutti gli italiani, non solo quelli considerati “a rischio”, a vaccinarsi.

Secondo però uno studio della Fondazione Gimbe, olo un italiano su tre potrà avere il vaccino anti influenzale.  

Le 17,8 milioni di dosi acquistate basteranno a garantire il vaccino solo a 1 italiano su 3. E addirittura 9 regioni rischiano di non garantire neppure il 75% della copertura delle categorie a rischio (Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

 

 

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