ROMA – “Arrivo a odiare il sole, se piovesse starebbero tutti a casa”. A dirlo nella consueta conferenza stampa quotidiana del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia per fare il punto sull’emergenza Coronavirus.
Secondo Zaia, in Veneto, per il coronavirus “l’apice arriverà verso il 15 aprile, poi vi sarà secondo il modello matematico uno scemare fino ai primi di maggio, poi va giù”. Lo ha riferito ai giornalisti il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Ripeto – ha aggiunto – sempre secondo il modello matematico, perché con questo tipo di arco temporale siamo a livello di cartomanti. Il 15 aprile è un picco importante, anche di occupazione delle terapie intensive. Non vogliamo pubblicare tutto il modello perché creerebbe ansia, magari inutile”, ha concluso.
Il governatore ha parlato anche delle misure decise per contrastare il coronavirus: “Allentamenti alle misure dopo il 3 aprile? Secondo me no. Io la vedo impraticabile. Ma non do dati che potrebbero creare solo allarmismo”.
“Ritengo impensabile – ha aggiunto – riaprire le scuole, e forse ci potrebbe essere una stretta sui passeggi. Se il presidente fa scelte drastiche non lo fa perché stiamo giocando a battaglia navale, lo fa perché abbiamo dei modelli, che purtroppo a tutt’oggi sono confermati, che dicono che se arriviamo al picco avremo migliaia di persone da curare. Dieci giorni fa contestavamo quello che per noi oggi è ordinarietà; fra 10 giorni ci rendiamo conto di ciò che stiamo contestando oggi. Abbiate fiducia nel fatto che le scelte sono oculate. La nostra sfida – ha concluso Zaia – è riuscire a curare il Coronavirus e contemporaneamente curare i cittadini che non si ammalano di Coronavirus”.
Fonte: Ansa, Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev