ROMA – La polizia di Milano sta eseguendo in Lombardia e in Piemonte un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere e trasferimento fraudolento di valori.
Le indagini hanno fatto luce sugli interessi di soggetti contigui a cosche calabresi (riferibili alla Ndrangheta) che reinvestivano denaro frutto di attività illecite, con immissione di grandi capitali nel circuito della grande ristorazione nel Nord Italia. Tra i sequestri, per oltre 10 milioni di euro, le quote societarie di alcuni ristoranti di “giro-pizza” Tourlé, una nota catena di pizzerie.
Le quote societarie erano riferibili, in prima istanza, ad un noto pregiudicato contiguo alla criminalità organizzata calabrese. Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano e, nella fase preventiva, dai poliziotti della Divisione Anticrimine milanese, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.
Il gip di Milano Natalia Imarisio, nell’ordinanza sul blitz che ha portato ai 9 arresti, ha scritto che gli arrestati avrebbero gestito i ristoranti di un noto marchio “in franchising”, nel nord Italia con “meccanismi propri della criminalità organizzata nella gestione delle attività commerciali”, attraverso intimidazioni, prestanome, professionisti. Al “vertice” ci sarebbe stato [un] pluripregiudicato per narcotraffico “vicino” alle cosche calabresi”.
Fonte: Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev