ISOLA DEL GIGLIO – Cominciano a riemergere alcune parti della Costa Concordia. Alle ore 13 la nave ha ruotato di circa un metro ed è stata completamente staccata dalla roccia. La parte emersa è completamente arrugginita. Secondo i tecnici della società, la Titan-Micoperi, che sta effettuando l’operazione di recupero ci vorranno dodici ore per completare la rotazione del relitto.
Le operazioni per il raddrizzamento della Costa Concordia sono iniziate intorno alle 9 del 16 settembre. Cioè circa 3 ore dopo l’orario previsto, visto che dovevano cominciare alle 6. La manovra per far roteare la nave, arenata all’Isola del Giglio dal 13 gennaio del 2012, è partita nonostante il maltempo che ha colpito la zona nella giornata di domenica. Clicca qui per seguire la diretta video del Corriere della Sera.
“E’ tutto regolare e nella norma, tra non molto le operazioni di parbuckling inizieranno”. Lo ha detto il responsabile del progetto per la rimozione della Costa Concordia della Micoperi Sergio Girotto sottolineando che si stanno effettuando “i collegamenti tra la Control Room e il relitto, che saranno brevi”. Sia i tecnici sia il commissario per l’emergenza Franco Gabrielli hanno ribadito che il ritardo nell’inizio delle operazioni è stato dovuto esclusivamente alle condizioni meteo marine.
Il relitto è lungo 300 metri e pesa più di 114 mila tonnellate di stazza. Nel processo di costruzione di tutte le strutture previste per le operazioni di parbuckling e di rigalleggiamento sono state utilizzate più di 30 mila tonnellate di acciaio: il costo complessivo è di oltre 60 milioni di euro. Il parbuckling, letteralmente il ribaltamento del relitto o rotazione in assetto verticale, dovrebbe durare 10-12 ore.
“Difficile fare previsioni precise sui tempi”, premette Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione, “ma si possono ipotizzare 1-2 ore per la prima fase di distacco della nave dalle rocce; 4-5 ore per la seconda fase di accorciamento delle funi; altre 4-5 ore per la terza fase di zavorramento nei cassoni. Per un totale, appunto di circa 10-12 ore”.
“Sono estremamente ottimista e fiducioso”, ha commentato il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli. “Ho la tranquilla preoccupazione che nasce da un’operazione mai fatta prima, ma sono ottimista sulla possibilità di portarla in porto”. I rischi comunque ci sono visto che, secondo quanto detto dal prefetto Franco Gabrielli, si tratta di un’operazione “mai tentata prima”. La nave, una volta raddrizzata, potrebbe essere traghettata per lo smaltimento a Piombino “a condizione che il porto sia in grado di riceverla nel momento in cui lascerà l’isola del Giglio. Se non sarà possibile valuteremo le altre ipotesi”, ha spiegato Gabrielli.
Una volta completato il raddrizzamento della Costa Concordia attraverso l’operazione di parbuckling, sarà possibile eseguire una verifica delle condizioni del relitto per valutarne lo stato complessivo, in particolare per quanto riguarda il lato dritto, che al momento è sommerso e inaccessibile. In seguito sarà possibile eseguire eventuali interventi di ripristino della struttura e quindi stabilire con maggiore precisione i tempi del rigalleggiamento e della successiva partenza del relitto dall’isola. Si parla comunque di mesi. Il rischio più grosso è che la nave potrebbe spaccarsi durante i lavori.
La diretta della rotazione di Giglio News
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