ROMA – Sciarpe biancocelesti, vessilli e gagliardetti della Lazio, foto, fiori e la scritta Irriducibili. La panchina nel parco degli Acquedotti a Roma dove è stato ucciso nel pomeriggio di ieri, mercoledì 7 agosto, il capo ultras Fabrizio Piscitelli è già un piccolo ‘santuario’ dei tifosi laziali. Davanti alla sede degli Irriducibili di via Amulio, in zona Tuscolana, a poca distanza da dove si è consumato l’omicidio, tifosi e amici avevano già da ieri sera portato fiori e biglietti.
Dal fronte delle indagini emerge in tanto che ad uccidere Diabolik è stato “un killer esperto” al termine di un’azione studiata fin nei minimi particolari. Ne sono convinti gli inquirenti che indagano sull’omicidio avvenuto al Parco degli Acquedotti. Piscitelli era stato portato qui dal suo autista personale che è stato ascoltato in nottata dagli uomini della squadra mobile.
L’azione omicidiaria, spiegano a piazzale Clodio, è stata compiuta da mani “molto esperte”: un agguato in stile criminalità organizzata forse sia italiana che estera. “Piscitelli aveva molti nemici e molti affari con vari gruppi criminali: un personaggio centrale con addentellati con varie realtà anche albanesi”, spiegano gli inquirenti.
Fonte e Foto: Ansa, Video Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev: