Dpcm Natale, ristoranti area gialla aperti a pranzo. Al tavolo massimo in 4 se non si è conviventi

Il Dpcm di Natale consente ai ristoranti delle Regioni gialle di restare sempre aperti a pranzo, anche a Natale, Santo Stefano, a Capodanno e alla Befana. Ma al tavolo non potranno sedere più di quattro persone se non conviventi. Restano la consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22. I bar e gli altri locali con cibo e bevande saranno aperti dalle 5 fino alle 18 in zona gialla.

“Nell’area gialla bar, ristoranti e pizzerie resteranno aperti a pranzo sempre, anche a Natale e Santo Stefano. Nelle aree arancioni e rosse saranno aperti dalle 5 alle 22 solo per asporto mentre la consegna a domicilio sarà sempre consentita”, ha spiegato Conte. Chiaramente ricordiamo che le Regioni potranno sempre cambiare colore e il 18 ci sarà la decisione sui cambiamenti di colore di rischio.

Ristoranti e negozi, cosa dice il Dpcm

Il Dpcm valido dal 4 dicembre fino al 15 gennaio, contiene tutte le restrizioni già annunciate nei giorni scorsi e nessuna delle “concessioni” che erano state ipotizzate o chieste dai governatori. Niente centri commerciali aperti nei fine settimana e nei festivi, ristoranti chiusi la sera, niente sci fino al 7 gennaio, quarantena per chi viene dall’estero.

Ma è sulle misure previste dal 21 dicembre al 6 gennaio che si è acceso lo scontro più duro. Chi va all’estero dovrà poi rimanere due settimane in quarantena, chi decide di passare l’ultimo dell’anno in albergo dovrà cenare in camera ma soprattutto non ci si potrà muovere dal proprio Comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno, giorno questo in cui anzi il coprifuoco sarà posticipato dalle 5 alle 7. Unica concessione, appunto, l’apertura dei ristoranti a pranzo il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, anche se il divieto di muoversi sarà comunque un ostacolo per andare a pranzo. (Fonti Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

 

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