Dpcm Natale spiegato da Speranza: viaggi no, cene Natale e Capodanno alle 20, Messa alle 22

Il ministro Speranza spiega al Senato il Dpcm Natale: niente viaggi, cene di Natale e Capodanno alle 20, Messe anticipate alle 22.

Niente viaggi tra città e città (altro che Regioni e Regioni…). Cenone di Natale e di Capodanno alle 20. Messa alle 22, con anticipo di due ore e buona pace della Cei. Queste in sintesi le anticipazioni del Dpcm Natale date dal ministro Roberto Speranza al Senato.

Spieghiamo subito: letteralmente parlando, Speranza non ha parlato (ancora) né di cente né di Messa. Ma il senso è quello: “Non sarà un Natale come gli altri”. Nel dettaglio “niente spostamenti tra Regioni e niente viaggi”. E le “misure rigide” di cui parla quali possono essere se non il divieto di cenone allargato e il divieto di Messa a mezzanotte?

Misure già ampiamente dibattute da giorni sui giornali e dall’opinione pubblica. E infatti, mentre scriviamo, la Cei fa sapere “che le Messe saranno adeguate agli orari del coprifuoco”. Come dire, non aspettiamo che lo dica esplicitamente il ministro, conosciamo già la nostra sorte.

Speranza e il divieto di spostamento nel Dpcm Natale

Questo ha detto Speranza, anticipando di fatto i contenuti del Dpcm Natale. “Dobbiamo disincentivare gli spostamenti tra regioni il 25, 26 e primo gennaio e limitare anche gli spostamenti tra comuni. Dobbiamo affrontare le feste con massima serietà se non vogliamo nuove chiusure a gennaio. Per le feste le limitazioni previste dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo. Bisogna limitare il più possibile i contatti tra persone”. 

Speranza e le settimane di sacrifici

“Per la stabilizzazione dei primi risultati c’ è bisogno di altre settimane di sacrifici e poi di una cura di mantenimento. L’onda resta ancora molto alta quindi attenzione a non scambiare un primo raggio di sole con scampato pericolo. Non facciamoci illusioni, se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l’angolo”. Tradotto: rispettate le regole per il bene di tutti. (Fonti Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

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