Fabrizio Corona lancia il suo movimento politico: “Salvini? Da prendere e mandare in galera" Fabrizio Corona lancia il suo movimento politico: “Salvini? Da prendere e mandare in galera"

Fabrizio Corona lancia il suo movimento politico: “Salvini? Da prendere e mandare in galera” VIDEO

Fabrizio Corona lancia il suo movimento politico: “Salvini? Da prendere e mandare in galera"
Fabrizio Corona lancia il suo movimento politico: “Salvini? Da prendere e mandare in galera”

MILANO – “E’ già l’inizio di un movimento politico”. Così Fabrizio Corona arrivando alla presentazione del suo libro “Non mi avete fatto niente” a Milano in un locale di via Piero della Francesca.

L’ex fotografo dei vip è arrivato accompagnato da un gruppo di giovani in felpa rossa e nera, che, incitati da lui, ripetevano come slogan il titolo del volume. Un centinaio i ragazzi che lo circondavano indossando un giubbotto che sul retro riportava la scritta “Team Corona”.

I ragazzi, che sarebbero appunto i primi ad aderire a questo movimento, sono poi entrati nel locale muniti di una bottiglia di gin. 

Corona parla di Salvini con cui nei mesi scorsi ha avuto molti scontri: “Se fossi incensurato prenderei cento volte i voti di Matteo Salvini“. Corona ha spiegato che secondo lui la politica fatta sui social non ha valore: “E’ facile per Salvini: guardate i suoi social: 12 post al giorno, 50 stories, ci scrive una frase poi il contenuto non c’è. E’ soltanto una roba per fare notizia. I miei psichiatri dicono una cosa: che quando per due giorni non si parla di me, io faccio qualcosa per uscire sui giornali; è un’ossessione e poi faccio danni. Anche per loro è così, ma loro sono politici, non si possono paragonare a me”, ha spiegato l’ex re dei paparazzi.

Corona dimostra di disapprovare il leader della Lega: “Le ultime cose che ha detto sulla polizia, cioè ‘ha fatto bene a sparare al posto di blocco’ sono una roba da prenderlo e mandarlo un galera“.

Poi non risparmia accuse e critiche anche nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Il ministro Bonafede è una persona laureata in legge, però non basta per diventare ministro della Giustizia. Quando penso ad un ministro lo immagino di 60 anni, uno che conosce le carceri, i tribunali e i diritti, perché la giustizia in Italia è una cosa seria”.

“La vera politica non è cercare i like e i followers, è farla come faceva Bersani, per il popolo” conclude Corona, interrogato dai giornalisti a margine dell’evento.

Corona, durante la presentazione è stato intervistato da Massimo Giletti. Insieme a loro c’è  anche il figlio 16enne Carlos che appare già molto maturo. Del padre dice: “Io lo sopporto, gli sto dietro, ci aiutiamo vicendevolmente”. E rivela alcuni particolari intimi del padre ed ex fotografo dei vip: “E’ molto dolce e coccolone”. A sua volta Corona del figlio ha detto: “Partecipa alle riunioni e ai progetti perché quello che sto facendo un giorno sarà suo”.

“Ammettiamolo, non so perché sono ancora vivo, ma se dovessi morire lo farei da re”. Ha annunciato così la lettura del suo testamento Corona, durante la presentazione del libro “Non mi avete fatto niente”. Nel testamento, che chiude la pubblicazione, Fabrizio ha confermato che l’erede unico del suo patrimonio sarà il figlio Carlos Maria, come detto presente durate l’intervista con Massimo Giletti.

Corona ha quindi dichiarato che “il carcere è stato una grandissima sofferenza: sono stato arrestato per cose non gravissime e non mi meritavo tutti questi arresti”. I segni di questa sofferenza “te li porti dentro ma non li vuoi mostrare” ha aggiunto, spiegando: “Non sarò mai più quello dei prima: ho perso la mia innocenza e non dormo mai sereno”.

Tuttavia le vicende giudiziarie lo hanno rafforzato: “Sono immortale: è la quinta volta che mi arrestano, ma io continuo ad aprire uffici, a fare marketing, ad aprire brand: pensano di fermarmi ma in realtà mi fanno una grandissima pubblicità” (video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev). 

 

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