ROMA – Fabrizio Corona il 25 gennaio sarà in Italia: il tribunal da relacao di Lisbona ha disposto che sia “consegnato nel più breve tempo possibile” alle autorità italiane.
In sostanza le autorità portoghesi, sempre l’Ansa, hanno adottato una sorta di ‘procedura accelerata’: dopo aver verificato la correttezza formale del mandato di arresto europeo (Mae) hanno disposto l’immediata consegna alle autorità italiane. Nelle prossime ore, dunque, gli agenti della polizia italiana e dell’Interpol che si trovano a Lisbona, prenderanno in consegna il fotografo e lo riporteranno in Italia.
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Intanto Corona ha diffuso sul suo sito internet ”Social Channel”, un audio in cui racconta nuovamente il suo viaggio verso il Portogallo deciso alla notizia della condanna a 5 anni di carcere per l’estorsione al calciatore David Trezeguet. La traccia audio – che potete sentire qui sotto, tratta dal sito di Corona – è probabile che sia stata realizzata da Corona poco prima di essere catturato dalla polizia.
Fabrizio Corona ricostruisce così i giorni della fuga verso il Portogallo: ”Sono uscito di casa alla 10.30, fuori casa ho incontrato tre poliziotti della Digos che mi aspettavano. Quella notte mi sono venuti a suonare tre volte: alle 3, alle 5 e alle 7.30 del mattino. Quando ho guardato in faccia il poliziotto sapeva già che mi avrebbero condannato prima della sentenza e mi ha detto ‘Non ti posso lasciare andare’. Non avevo pianificato nessun tipo di fuga: mi sono recato in palestra, ho preso una macchina e sono andato a un appuntamento di lavoro”.
Il racconto di Corona prosegue: ”Appena ho saputo la sentenza, senza versare una sola lacrima, ho preso una decisione che mi ero preparato mentalmente una settimana prima perché io non scappo e non sono mai scappato. E guai a chi dice che io scappo perché le mie responsabilità me le prendo. Ho fatto quattro giorni di viaggio a 60 chilometri orari con una 500, non mi sono mai fermato e sono arrivato dopo quattro giorni di viaggio a Lisbona ieri pomeriggio”.
Quindi conclude: ”Il tempo di studiarmi tutto quello che era successo in Italia, tutte le trasmissioni, tutto quello che hanno pubblicato, vedere soprattutto i fan che mi hanno aiutato, e stamattina mi sono consegnato alla polizia per pagare le mie pene qua (Lisbona, ndr) e soprattutto per chiedere giustizia perché quello che mi hanno fatto è indecente. In Italia oltre a rischiare la galera a vita rischio anche la morte se dovessi finire in carcere”.
Eppure secondo il sostituto procuratore generale Vittorio Corsi: ”Cinque anni di carcere è il minimo della pena per quel reato”.
FABRIZIO CORONA racconta la sua fuga al telefono from SocialChannelTv on Vimeo.