Genova, rissa tra immigrati al mercatino abusivo di via Turati VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2015 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA
Genova, rissa al mercatino abusivo di via Turati

Genova, rissa al mercatino abusivo di via Turati

GENOVA – Scontri tra i venditori abusivi di via Turati a Genova. Una ventina di persona ha dato luogo a tafferugli tra piazza Raibetta e il posteggio in piazza Caricamento, di fronte al mercatino. Un immigrato è stato colpito alla testa con un piatto ed è finito  al pronto soccorso del Galliera. Sul posto sono arrivate pattuglie di carabinieri e polizia.

I motivi dei tafferugli, sono scoppiati presumibilmente per l’occupazione dei posti. Il Secolo XIX racconta quanto accaduto con un pezzo dal titolo “Sedie in testa e sangue, un giorno da barista nel caos di via Turati”. Il giornale pubblica anche un video.  

“Sono barista da cinque minuti, e già vedo scorrere il sangue di una rissa. La prima, vera e violentissima, esplosa ieri al mercatino abusivo di via Turati. Al banco del bar Metro, uno dei tre chioschi alle spalle del Porto Antico assediati quasi ogni giorno dagli ambulanti, cerco di capire come si fa, cosa vuol dire lavorare tra l’invasione quotidiana di venditori, merci e lenzuoli, nell’ormai sistematico ed eterno balletto di sgomberi e pulizie, spostamenti e fughe. Sono le 11.20 e il mio capo per una mattina, l’ex campione di pugilato Diego Giuffrè il cui figlio ha raccontato ieri con una lettera al Secolo XIX di essere stato minacciato dagli anarchici divenuti difensori del mercatino abusivo, mi spiega come gestire richieste e disagi causati da acquirenti e venditori: provare un elettrodomestico alle spine sotto i tavolini, bere un bicchiere d’acqua, cambiare una banconota di medio taglio. Un fuggi fuggi generale ci interrompe”.

“Mi precipito a vedere quel che succede poco lontano e la scena che mi trovo di fronte sotto ai portici al fondo di via San Lorenzo, è apocalittica: i passanti (famiglie con figli piccoli, turisti, scolaresche di bambini) si mettono al riparo mentre i ragazzi che avevo visto correre cercano di entrare nel bar Continental brandendo le sedie di ferro del suo dehors. Nel locale, si sono rifugiati alcuni stranieri (tunisini, si appurerà poco dopo) uno si è infilato nel bagno, ha trovato un bastone, ora sta sulla porta, difende la posizione: a premere per entrare e menar le mani, sono gli amici di un ragazzo del Mali che, appoggiato a una colonna di via Turati, ha la testa spaccata e sanguina abbondantemente sul selciato. Claudia Fasano, barista di lunghissimo corso al Continental, è dietro al banco insieme alla figlia del titolare, Antonella Gentile: chiama la polizia e intanto prega di non farsi male, che la rissa non si concluda dentro al locale. Una pattuglia arriva abbastanza in fretta e fa subito abbassare le saracinesche: le due donne, però, non si sentono ancora sicure. Di fronte alle porte, con aria minacciosa, ci sono ancora decine di stranieri che non accennano ad andare via e nemmeno sembrano particolarmente intimoriti dall’arrivo delle divise. «In trent’anni di lavoro nel centro storico mi è passata davanti tutta la malavita possibile – dice Claudia con la voce che ancora le trema, mentre fuori la tensione rimane alle stelle – ma una cosa così, una violenza così, non l’avevo mai vista. Oramai non c’è più orario per stare sicure»” .