“Lei è un incappucciato della finanza”. Così Gianluigi Paragone si è rivolto al presidente del Consiglio Mario Draghi, in sede di discussione al Senato prima del voto di fiducia al governo.
Nell’esprimere il proprio dissenso Paragone, ex M5s ora leader di Italexit, ha esordito citando un saggio dell’economista Federico Caffè. “Al posto degli uomini abbiamo messo i numeri, erano le parole di Caffè. Tutte le sue parole neoliberiste mostrano che è un incappucciato della finanza. Lei ha salvato una moneta ma non ha evitato le sofferenze che questa ha prodotto”, ha sostenuto Paragone.
E ancora: “Lei è qui per svendere il Paese, per consegnare l’Italia al Mangiafuoco mercati. Ora si può togliere il cappuccio”.
Paragone richiamato dalla Casellati: “Usi parole rispettose”
Parole che hanno suscitato l’immediato richiamo da parte della presidente del Senato, Elisabetta Casellati che lo ha invitato ad usare “parole più rispettose”.
“Il nostro vocabolario è molto ricco – ha detto Casellati – Usi una terminologia appropriata a questa Aula”.
Pronta la replica del senatore, che ha difeso il suo discorso: “Incappucciati della finanza è uno scritto di Federico Caffè”.
Chi è Federico Caffè, mentore di Mario Draghi
Il riferimento di Gianluigi Paragone è al volume a firma del mentore di Mario Draghi, dove sono raccolti gli articoli di Federico Caffè scritti per Il Messaggero e L’Ora tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, fino alla sua morte avvenuta nel 1987.
Federico Caffè è stato uno studioso e analista di finanza: nei suoi scritti analizzava la deregolamentazione della finanza e gli squilibri del commercio internazionale. Nel volume postumo di Federico Caffè si legge una forte critica al processo di cambiamento delle istituzioni finanziarie, sempre più orientate allo sviluppo degli aspetti borsistici.
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