VICENZA – “Non sento di averlo ucciso, dovevo difendermi”. Non c’è traccia di rabbia nelle parole di Graziano Stacchio, né dell’ansia di chi vuole difendersi dal sospetto di aver ecceduto nel suo diritto a difendersi. Graziano è il benzinaio che è intervenuto, martedì, con un fucile a pompa per fermare una rapina in gioielleria che rischiava di trasformarsi in carneficina. Ora è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Ha sparato in aria, Graziano, per mandare via i rapinatori. E quelli sono fuggiti, sì, ma non prima di sparare a loro volta, fortunatamente non hanno colpito altro che macchine parcheggiate.
Erano 4 e si sono messi alla guida, ma dopo 200 metri lo schianto: l’uomo che guidava è morto, sul colpo o, più probabilmente, è morto poco prima di schiantarsi. Per fuoco amico? Per quel colpo sparato da Graziano? Il benzinaio se lo chiede, il tormento di aver ucciso, seppur per difesa, lo racconta ai giornalisti quasi con pudore.
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