Lega a Pontida: quasi rissa tra maroniani e bossiani. Bossi: “Non la spacco”

Pubblicato il 7 Aprile 2013 - 14:31| Aggiornato il 20 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

PONTIDA (BERGAMO) –  Lega Nord riunita a Pontida, dove quest’anno va in scena la rissa: spintoni tra maroniani e bossiani, a riprova delle note e profonde divisioni tra bossiani e maroniani. Dai vertici però negano. Da Bossi a Maroni richiamano all’unità. “Non spaccherò la Lega”, dice il Senatur.

Al raduno ci sono stati addirittura spintoni tra gruppetti di leghisti e contestazioni ad esponenti che parlavano sul palco. Un gruppetto di veneti ritenuti ‘bossiani’, stava infatti distribuendo volantini contro il segretario federale Roberto Maroni, con su scritto “Maroni pinocchio”. L’iniziativa ha provocato l’ira di altri militanti che si trovavano vicino a loro ed è volato qualche spintone sotto il palco, mentre i dirigenti leghisti stavano intervenendo.

La tensione è poi seguita quando ha preso la parola sul palco il sindaco di Verona Flavio Tosi. Un gruppo di militanti ed esponenti locali lo hanno contestato durante. Mentre il segretario della Lega veneta stava parlando, il gruppo di contestatori, tra cui la parlamentare Paola Goisis e il consigliere regionale ribelle, Santino Bozza, hanno cominciato a fischiare sotto il palco con uno striscione ‘Veneto congresso subito’ e a gridare ‘fuori’ coperti dalle urla degli altri militanti che gridavano ‘Lega’.

Al raduno che l’anno scorso non si è svolto per via degli scandali che avevano colpito la Lega, è arrivato anche il presidente Umberto Bossi.

E lo stesso Bossi, una volta arrivato in loco, a chi gli chiedeva se fosse la solita Pontida, ha risposto: “No…”. Salito sul palco, il padre del partito si è prodigato in un intervento sostanzialmente pacificatore. Premettendo che “chi ha detto che tutto va bene è un leccaculo. Bisogna risolvere i problemi di democrazia all’interno della Lega”.

Bossi ha poi invitato il movimento all’unità: “Non diamogli questa soddisfazione alla canaglia romana, non litigate tra di voi fratelli padani, datevi la mano. Non ho fatto la Lega per romperla”. Su Maroni, il senatur dice che “sbaglia quando dice ‘ce ne stiamo al Nord e ce ne freghiamo di Roma’. Dobbiamo combattere su tutti i fronti, anche a Roma: voglio vedere cosa facciamo se non ci danno più i soldi”.

Maroni, parlando dal palco afferma: ”Siamo qui in tanti, abbiamo smentito i gufi che volevano la Lega finita e divisa: andate a quel paese, giornalisti di regime! Siamo qui per testimoniare la nostra unità, il nostro grande progetto di macroregione” per ”per realizzare il nostro grande sogno, la Padania”.

E sulle “fratture” è intervenuto anche Matteo Salvini. “Noi siamo qui e la risposta è la gente: se qualcuno ha voglia di dividere si autoesclude. Sul prato ci sono leghisti non ‘bossianì e ‘maronianì; lasciamo ai giornali queste cose”. Ora la grande attesa è per l’ex ministro degli Interni, atteso a momenti sul palco immerso nel pratone.