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M5S, allucinazione di Dadone e Fraccaro: “Boschi al telefono una vergogna”, ma…

di Emiliano Condò |16 Gennaio 2015 10:56

M5S, allucinazione di Dadone e Fraccaro: “Boschi al telefono una vergogna” Ma…

ROMA – Camera dei Deputati, si discute di riforme. Parla una deputata, la grillina Fabiana Dadone. Critica, come è lecito che sia, chiede l’attenzione del Governo. In quel momento, però, squilla il telefonino del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. Lei vede il numero e decide di rispondere.

Apriti cielo: per Dadone è uno sgarbo intollerabile.  La deputata spiega alla presidenza della Camera che non intende continuare l’intervento se il governo parla al telefono invece di starla a sentire. Con lei si schiera il vicino di posto, Riccardo Fraccaro, sempre del Movimento 5 Stelle, che aggiunge: “Sta chiedendo lumi, non sa cosa dire”.

Boschi, come chiarirà subito dopo, era al telefono con Palazzo Chigi. Aveva visto il numero sul display e aveva capito di dover rispondere. Subito dopo annuncia la liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Lo fa “vincendo” due volte: uno per la notizia, due per le scuse alla deputata M5s. Scuse che servono a sottolineare la gaffe.

Scuse che smantellano una allucinazione, l’idea che il governo sia là per non ascoltare “a sfregio”. Smantellano l’idea che un ministro risponda al telefono per privati motivi, per un ostentato voler mancare di dispetto a una deputata che dissente.

C’è dietro l’idea del complotto a tutti i costi. Se squilla il telefono del ministro in quel momento c’è dietro qualcosa di studiato a bella posta per colpire e danneggiare il Movimento. Non si dà la possibilità del “rasoio di Occam”, ovvero del principio filosofico secondo cui la spiegazione migliore è di norma la più semplice. Nella fattispecie: Boschi rispondeva al telefono perché c’era qualche comunicazione importante da ricevere ed eventualmente riferire.

Il video:

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